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12 settembre 2018

"L'eterno marito", F. Dostoevskij


In questo romanzo è presentata una situazione insolita... ma, nonostante ciò, il messaggio finale è stupendo!

Come nelle Notti bianche, anche in questo caso gli eventi si svolgono nel pieno del XIX° secolo a San Pietroburgo durante l'estate, periodo in cui nelle regioni e nelle città del Nord Europa le notti non sono mai totalmente buie.

San Pietroburgo e le città scandinave sono soggette a questo suggestivo fenomeno astronomico a causa delle loro elevate latitudini (si tratta di latitudini superiori o pari a 59°).
Da noi in Italia le notti estive sono piuttosto brevi, ma mai chiare.

Nel descrivere dettagliatamente le fasi del giorno, gli astronomi distinguono tra il crepuscolo civile, il crepuscolo nautico e il crepuscolo astronomico.
Il crepuscolo civile termina quando il sole è sceso di 6° sopra l'orizzonte. In questa fase le stelle non sono visibili.
Nei minuti che caratterizzano il crepuscolo nautico, i navigatori possono iniziare a orientarsi osservando le stelle. Ci sono ancora delle flebili luci in un cielo che si sta "tingendo" di blu.
Il sole scende oltre l'orizzonte di 12°.
La terza fase precede la vera e propria notte: il sole scende oltre l'orizzonte di 18°.
E a quel punto inizia la notte astronomica.
In un periodo compreso tra maggio e luglio, a San Pietroburgo la notte astronomica non inizia mai; quindi da mezzanotte in avanti il sole non riesce mai a scendere al di sotto dei 12°.
In questi due mesi dunque, il giorno solare dura dalle 3 a mezzanotte.

Qualche settimana fa ho sognato il mio matrimonio; e un particolare interessante di quel sogno me lo ricordo ancora bene: io e mio marito, alla fine dei festeggiamenti, ci eravamo affacciati sulla balaustra di una terrazza in riva al lago. Il sole si stava abbassando per tramontare. In quel momento io ho dato un'occhiata all'orologio da polso: con mio grande stupore, nonostante fosse già mezzanotte, il sole non era ancora scomparso all'orizzonte.
Di sottofondo sentivamo la melodia di "Perfect" di Ed Sheeran suonata con i violini.

Ad ogni modo, in questo meraviglioso contesto si svolge una guerra aperta tra due uomini: Pavel Pavlovic e Aleksej Vel'caninov.
Per quale motivo i due uomini confliggono? Per il fatto che, nove anni prima, entrambi hanno condiviso non soltanto gli stessi interessi, le stesse compagnie e la stessa professione, ma anche e soprattutto la stessa donna!
Natalja era moglie di Pavel, ma era una moglie fedifraga: l'autore della storia dichiara che, pur non essendo bellissima, era molto facile che con la sua disinvoltura e la sua esuberanza attraesse gli uomini.

Il romanzo inizia con il presentare Aleksej Vel'caninov come un uomo inquieto, malinconico, scontroso e irritabile. Alla soglia dei 40 anni già soffre di qualche vuoto di memoria e di repentini cambiamenti di umore.

"Negli ultimi tempi, soprattutto di notte, i suoi pensieri e sentimenti cambiavano quasi completamente rispetto ai suoi abituali, e non andavano assolutamente d'accordo con quelli che aveva nella prima metà della giornata. Era una cosa che lo colpiva profondamente."

"Vel'caninov si lamentava da parecchio tempo di perdere la memoria: si dimenticav il volto di persone conosciute, che quando lo incontravano rimanevano offese per questo fatto, oppure un libro che aveva letto soltanto qualche mese prima lo dimenticava, in questo lasso di tempo, talvolta completamente. Eppure, nonostante questa evidente perdita di memoria, della quale egli si preoccupava molto, tutto ciò che era accaduto in un passato lontano, dieci, quindici anni prima, ed era stato completamente dimenticato, tutto questo talvolta gli tornava alla mente d'improvviso e con una precisione così stupefacente e fin nei minimi particolari, che gli pareva di riviverli nuovamente."

Ciò che lo infastidisce inoltre è la vista, quasi quotidiana, di un uomo con un cappello nero che lo osserva intensamente a debita distanza.
Vel'caninov è sicuro di non averlo mai visto prima.
Eppure, una notte in cui è colto da insonnia, scostando le tende della finestra, lo vede, accanto al suo palazzo.
Proprio in quella notte chiara avviene il loro primo incontro dopo molto tempo: con grande irritazione, Aleksej riconosce in quel signore con il cappello nero il marito della sua ex-amante, venuto per dirgli che Natalja è deceduta a causa della tisi.
Aleksej non lo tratta affatto bene: angosciato da questa improvvisa apparizione, urla ed è molto nervoso.


Ciò che Vel'caninov si chiede con angoscia da quella notte in avanti è: Pavel Pavlovic sa o non sa che sono stato l'amante di sua moglie?

Pavel è un vedovo terribile.
Anzi, le prime impressioni che il lettore ha sono quelle di trovarsi a immaginare gli atti e i movimenti tipici di un pazzo psicotico: quasi sempre ubriaco, di tanto in tanto manifesta dei propositi di suicidio di fronte a Lisa, la figlioletta illegittima di otto anni.
Purtroppo Lisa fa una breve comparsa all'interno del libro, visto che muore di febbre alta pochi giorni dopo aver conosciuto Vel'caninov, il quale sospetta di esserne il padre biologico.

"Con l'affetto di Lisa-fantasticava-si sarebbe purificata e riscattata tutta la mia inutile vita precedente; invece che di me stesso, sfaticato, vizioso e finito, mi sarei curato per tutta la vita di un essere puro e meraviglioso, e tutto mi sarebbe stato perdonato, e tutto io stesso mi sarei perdonato."

Oltre a ciò, Pavel Pavlovic continua a pedinare Aleksej e lo costringe più di una volta a ospitarlo nel suo appartamento, visto che Pavel Pavlovic effettivamente non ha una dimora fissa a San Pietroburgo.
Pavel è un uomo che sta molto male dentro e fa stare male gli altri.
La rabbia e il risentimento gli hanno bruciato il cervello, decisamente.
Ho sospettato anche una forma di schizofrenia nei suoi atteggiamenti: da toni gentili e delicati passa improvvisamente a minacce e a insinuazioni maliziose e cattive.
Addirittura riesce a obbligare Aleksej ad accompagnarlo a visitare la sua promessa sposa: Nadja, una ragazzina di 16 anni che in realtà disprezza profondamente Pavel.

Quella sera stessa, a casa di Vel'caninov si introduce anche Aleksandr, un giovane di 19 anni che, con aria decisa e risentita, esorta Pavel a rinunciare a Nadja, dal momento che lei è in realtà la sua fidanzata ufficiale.

Ma sia Pavel sia Aleksej faticano a credere che un ragazzo così giovane abbia già il coraggio di intraprendere una scelta così importante.
Gli dicono: "Siete un ragazzo, per l'età che avete non siete nemmeno in grado di badare a voi stesso".
Ecco che ci risiamo con questo discorso cretino! State parlando di un diciannovenne; quindi uno che ha quasi vent'anni è decisamente un ex-bambino, chiaro??!!!
Soprattutto per i lettori adulti, voglio specificare che "giovane" non è sinonimo di "irresponsabile e inconsapevole di sé"!
Gli adulti che confondono questi tre aggettivi esistevano nel XIX° secolo ed esistono anche oggi, purtroppo.
I giovani che sanno bene quello che vogliono ci sono ancora. Quello che voi adulti dovete fare è solamente rispettarli!

Nel riprendere il filo della trama, aggiungo che il determinato Aleksandr lascia la casa di Vel'caninov
con animo indignato.
In quella notte, accade qualcosa di inaspettato e di drammatico: Pavel tenta di accoltellare Aleksej e lo ferisce alla mano destra. Aleksej riesce però a difendersi e a cacciare di casa l'ospite violento.

Ripeto la domanda che io, durante la lettura di quasi tutto il romanzo, mi sono fatta e che probabilmente alcuni di voi si staranno facendo: Pavel sapeva che sua moglie lo aveva tradito anche con Vel'caninov?

Soltanto nel penultimo capitolo scopriamo di sì: il signor Pavlovic parte per sempre, ma fa recapitare ad Aleksej una lettera che Natalja gli aveva scritto nove anni prima ma che non gli aveva mai spedito: in quello scritto, la donna voleva informarlo che la figlia dentro di lei era sua, non di Pavel.
Ed ecco dunque che Vel'caninov ottiene la conferma di essere stato il padre biologico di Lisa!

Due anni dopo i due uomini si rivedono.
Pavel si è risposato e appare più tranquillo. Anche Aleksej è più sereno e sentimentalmente impegnato con una donna.
Aleksej gli offre la mano, che porta ancora la cicatrice del taglio del coltello: "Se io vi tendo questa mano, voi potreste anche prenderla!"
E a quel punto Pavel si commuove: da quell'istante inizia a guarire veramente.
Questo è particolarmente interessante e bello: il perdono è l'unico mezzo che "riaggiusta" le relazioni e che svilisce l'odio, le incomprensioni e i propositi di vendetta.
Entrambi i protagonisti maschili di questo romanzo sono due "peccatori": uno perché ha intrattenuto una relazione sentimentale e sessuale con una donna sposata e quindi già impegnata su questo fronte, l'altro perché con i suoi diabolici piani di tortura psicologica meditava di attuare una vendetta crudele.

Una cosa ritengo utile puntualizzare: se Pavel Pavlovic non fosse appartenuto all'alta società non avrebbe certamente avuto il tempo di progettare vendette, di simulare il suicidio davanti a una bambina innocente e di preoccuparsi irragionevolmente del fatto che Aleksej volesse conquistare anche Nadja, la sua presunta promessa sposa!
Se Pavel Pavlovic fosse stato un artigiano o un operaio avrebbe lavorato duramente e non avrebbe certo avuto il "buontempo" di cercare gli ex-amanti della moglie per tormentarli.

IL SENSO DEL TITOLO:

Il significato dell'espressione "eterno marito" viene chiarita nei primi capitoli del romanzo:

"Secondo lui l'essenza di siffatti mariti stava per essere, per così dire, "eterni mariti" o, per dir meglio, nell'essere in vita loro soltanto mariti e nulla più. Un tal uomo nasce e si sviluppa unicamente per prender moglie e, ammogliatosi, immediatamente si trasforma in un accessorio della moglie (...)"

L'eterno marito sarebbe dunque una specie di vittima di una moglie adultera: sopporta tutti i tradimenti e le rimane comunque accanto, senza divorziare mai.
...Ciò che è assurdo in questo romanzo è il fatto che Pavel, l'eterno marito appunto, tollera i tradimenti della moglie quando lei è in vita, ma si vendica degli amanti una volta rimasto vedovo.


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