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4 dicembre 2019

Surmodernità e senso:

Il post-moderno, forse, è già stato superato. Il post-moderno, forse, è appartenuto agli anni '70 e '80, ed è, credo, silenziosamente terminato alla fine degli anni '90, con l'avvento di Internet.
Oggi le persone, almeno nel mondo Occidentale, in Australia e nell'estremo Oriente (come il Giappone e la Cina) si spostano rapidamente da una zona all'altra, da un posto all'altro con i mezzi di trasporto. Da alcuni anni a questa parte, i non-luoghi infatti, sono in aumento. Per non-luoghi intendiamo ad esempio le stazioni, gli aeroporti, gli ascensori, i supermercati, i centri commerciali, gli outlet, i campi profughi. Che cosa hanno in comune? Il fatto che nessuno, al loro interno, possa esprimere cultura, ad esempio, come sostiene il geografo Armand Fremont. E poi certamente anche il fatto che nessuno di essi abbia una storia degna di essere ricordata o studiata, come sostiene Marc Augè, l'inventore di questo affascinante neologismo di "non luogo".
Nessuno può abitare in questi posti, perché sono luoghi di transito per chiunque. Migliaia di individui vi transitano, ma senza intessere relazioni gli uni con gli altri. I non-luoghi sono il simbolo dell'attuale frenesia, delle innumerevoli solitudini che in questo XXI° secolo si riscontrano e della società dei consumi, visto che, ad esempio, in moltissimi aeroporti e in tutte le stazioni si trovano bar e negozi. 


Nei supermercati e nei centri commerciali si trovano chiari segnali del fenomeno della globalizzazione: pensate soltanto alle arance che provengono dall'America Latina (come se in Italia meridionale non ce ne fossero!).
La globalizzazione, supportata anche dall'informatica o meglio, dalla rete, ha favorito gli scambi economici internazionali, ma ha prodotto il degrado ambientale.


Alla luce di queste recentissime teorie antropologiche, possiamo dedurre dunque che il XXI° secolo presenta un'enorme contraddizione: se da un lato le distanze spazio-temporali sono state ridotte e c'è stato un notevole l'incremento di servizi, dall'altro però, i mass media incitano la compulsione all'acquisto, diffondono tendenze che omologano le persone e trasmettono la violenza, che, nella vita reale del nostro presente, si ripete più volte, in più angoli del mondo, dalla ragazza venticinquenne  di un quartiere di periferia milanese massacrata dal compagno (magari un ultra quarantenne che in precedenza era sposato con un'altra) alla somministrazione di droga e all'amputazione di parti del corpo fatte ai bambini, in alcune parti dell'Africa Sub-sahariana. Lo fanno se rifiutano di combattere.

Ad ogni modo, dopo questa mia breve analisi sul mondo in cui viviamo, la mia provocazione per voi è questa: in un mondo massificato, consumistico e pervaso da alienazioni e frenesie, è possibile la ricerca di Dio? Ha ancora senso la contemplazione della natura? E' ancora possibile credere nei rapporti umani?

Vi do un suggerimento: in alcuni momenti di libertà, fra studio, lavoro, attività varie oppure impegni di famiglia o incontri con gli amici, riflettete bene bene sia sulle caratteristiche di questa società sia su queste questioni. Successivamente, sviluppate un tema nel quale cercate di rispondere a queste tre domande.
Non dovete scrivere nulla di getto. Dovete pensare, pensare alla vostra quotidianità (=perché quello che ho scritto sopra lo sappiamo tutti e lo viviamo tutti), alle vostre esperienze, alle vite accanto a voi che il destino o Dio vi ha messo accanto per amare e per comprendere, per riscoprire la vostra umanità e la vostra fragilità ogni giorno. 
Poi scrivete. Persino io, che ero e sono forte in italiano scritto, dopo aver riordinato i pensieri, avevo bisogno di farmi una specie di "scaletta di idee", cioè uno schema o una mappa in cui riassumere in modo sintetico le idee coerenti con l'argomento della traccia.
Il mio caldo consiglio è quello di farla. Poi la stendete per iscritto, dove volete. 

Siamo appena entrati in tempo d'Avvento. Non vi sto proponendo chissà che questioni teologiche o filosofiche. Non è un argomento di spiritualità questo; ma se ve lo propongo è perché siamo appena entrati in un periodo che ci chiede di fermarci, per alcuni attimi, a pensare, oltre che ad attendere (con entusiasmo e non con ansia) il futuro che sarà. 

Il 2020 è ormai alle porte. Cosa ci ha lasciato questo 2019?

Comunque dicevo: la scrivete dove volete. La sviluppate come volete. La fate se volete. 
Se volete; primo perché ogni tema è impegnativo, secondo perché io non verrò mai a casa vostra a controllare se avete sviluppato i punti della traccia, terzo perché fortunatamente non siete miei alunni, per cui non vi potrete beccare alcuna penalizzazione né alcun 3 sul mio registro per "compito non eseguito". E io non leggerò mai nulla, perché, in ogni caso, sarà (eventualmente) uno scritto vostro e soltanto vostro, che potrete condividere con chi vorrete.
In realtà sarebbe già molto per me che riusciste a pensare a dare una vostra risposta alle mie tre domande. 

Tempo "concesso" per la meditazione-tema: da domani 5 dicembre 2019 fino al 6 gennaio 2020 compreso. (quasi tutto il tempo dell'Avvento, tutto il tempo di Natale, dell'ottava di Natale e dell'Epifania).
Lo farò anch'io. E per il 7, se me la sentirò, posterò il mio tema.

Non vi lascio allo sbaraglio, però:

ECCOVI ALCUNE CITAZIONI CHE POTRANNO ESSERVI UTILI PER LA MEDITAZIONE/STESURA:

*Sono citazioni che potete, mentalmente o per iscritto, confutare, a mo' di testo argomentativo/saggio breve.
Non soffermatevi su tutte quante. Cioè, leggetele tutte e sceglietene alcune sulle quali approfondire.
Non è affatto proibito collegare le citazioni ai propri vissuti! :-)

1) Dal cielo è questa penombra
dove senza termine è la fede
anche dell’insetto che procede
dalla foglia invernale alla stella
che ardendo gocciò nella valle,
dal cielo è questo scrigno di paesi
dormenti tra le presenze oscure
e feconde dei monti,
dal cielo è l’ordine tenace e leggero
delle viti sui colli
dov’io tacqui e sorrisi,
dal cielo è la strada
che già mi balza dalle mani
verso il lavoro e la ventura
mentre turge la fiamma dentro il vetro
e di tintinni brulicano i boschi.


(...) Dal cielo
è la pietà che il mondo fa consistere.

(A. Zanzotto, "Dal cielo", seconda strofa e ultimi versi della quinta strofa). (Tutti gli elementi naturali obbediscono a un'entità superiore, probabilmente a Dio. Dal cielo proviene la pietà, ovvero, quell'amore fraterno, quell'amore da cui scaturisce la pace).

2) La mia anima non può trovare nessuna scala per il Paradiso che non sia la bellezza della Terra.

(M. Buonarroti). (le bellezze naturali sono il segnale della presenza del divino nel mondo? La natura può consolare l'uomo dal dolore?).

3) La comunicazione elettrica non sarà mai un sostituto del viso di qualcuno che con la propria anima incoraggia un’altra persona ad essere coraggiosa e onesta.

(C. Dickens) (il dialogo frontale, l'incontro... questo ci dà vita. Gli schermi e gli strumenti tecnologici sono soltanto degli automi, non sempre perfettamente efficienti, che ci obbediscono).

4) La felicità è reale solo se condivisa.

(Dal film "Into the wild"). (Le relazioni vere danno senso alla nostra vita. Non l'Alaska in  una melanconica solitudine, in cui soltanto i romanzi di Tolstoj sono le tue uniche vere compagnie! Chi ha visto il film o ha letto il libro mi capisce).

5) Ciascuno di noi è custode di chi ha accanto: per parentela, per amicizia, per lavoro, per vicinato. Ciascuno di noi è affidato ad altri e altri sono affidati a noi, perché Dio muove tutto per spingerci ad amare di più ed essere amati di più.

(A. D'Avenia). (Il prendersi cura come fonte di legami forti, autentici e gratificanti).

6) E' questo l'Inferno? L'Inferno sono gli altri!

(dal dramma "Porta chiusa" di Sartre). (Quanto pesano i giudizi degli altri su di noi??)

7a) "La ricerca di Dio è assurda?"

"Lo è se ognuno sulla Terra quando muore è solo."

(Dal film "Donnie Darko", dialogo fra la psicanalista e Donnie). (Che cos'è l'agonia allora? Cosa sentiamo nell'ultimissimo istante di vita?) (Ma non è che, nonostante Dio ci sia, siamo soli comunque perché nessuno può comprenderci fino in fondo? Dov'è Dio di fronte alla sofferenza dell'innocente?).

7b) "Ma se Dio controlla il tempo è tutto prestabilito"

"Non ti seguo più".

"Ogni essere vivente si muove su un sentiero già tracciato. Ma se uno vedesse il proprio sentiero fino in fondo potrebbe vedere il futuro e questo non è una specie di viaggio nel tempo?"

"C'è una contraddizione nel tuo discorso. Se potessimo vedere il nostro destino, avere davanti l'immagine di ciò che sarà, avremmo allora la facoltà di scegliere se tradirlo o meno, questo destino. E per il solo fatto che esiste questa possibilità nessun destino si potrebbe considerare prestabilito".

"No se si viaggia lungo il sentiero di Dio."

(Dal film "Donnie Darko", dialogo fra Donnie e il professore di fisica). (Se davvero un Dio esiste, probabilmente ha ben in mente il futuro e il destino di ciascuno. Ma a noi non è dato saperlo).

8) Al di fuori della misericordia di Dio non c'è nessun'altra fonte di speranza per gli esseri umani.

(Papa Giovanni Paolo II)

9) La vera potenza di Dio consiste non nell’impedire il male, ma nel saper trarre il bene dal male.

(Sant'Agostino)

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Per ognuna delle 10 citazioni c'è un abbozzo di commento da parte mia, che forse non aiuta più di tanto. Ma, cari miei, l'approccio alla vita credo sia questo: farsi domande e, appunto, essere sempre in cammino.
Buona notte! ⭐ 


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