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26 febbraio 2021

Le fasi pittoriche nell'opera di Piet Mondrian:

Forse ad alcuni miei coetanei il nome di Piet Mondrian ricorda qualcosa che in quinta liceo è stato studiato con rapidità. Questo post, fatto soprattutto di dipinti, intende illustrare le fasi pittoriche attraversate da questo artista olandese attivo nella prima metà del Novecento.

Le sue opere e il suo modo di concepire la pittura possono risultare strane, anomale, particolari. Ma, almeno a mio avviso, vale la pena conoscerlo. 

ALCUNE NOTIZIE BIOGRAFICHE:

Piet Mondrian nasce nel 1872 ad Amersfoot (cittadina nei pressi di Utrecht) nei Paesi Bassi. E' figlio di un  disegnatore rigidamente calvinista.

Nel 1889 Piet, una volta portati a termine gli studi, inizia a lavorare come insegnante di disegno prima presso le scuole elementari, poi presso le secondarie di primo grado. 

Lo stile pittorico di Mondrian non può essere collocato in una precisa corrente artistica: sebbene abbia incontrato nei suoi viaggi mittel-europei dei pittori cubisti, tardo impressionisti e simbolisti, questo pittore non ha tuttavia abbracciato gli stili degli altri. 

Il soggetto più frequente della sua prima fase pittorica è l'albero.


A) IL SOGGETTO DELL'ALBERO:

Introduco questa parte A) del post attraverso una fotografia scattata venerdì scorso.


...Provate a indovinare sotto quale comune del veronese si trova questo piccolo albero spoglio. 
Vi do quattro opzioni:

A) Bardolino
B) Cisano
C) Pacengo
D) Castelletto di Brenzone

Venerdì pomeriggio scorso ho camminato con mio zio Attilio lungo le sponde del lago della nostra provincia. Era una giornata decisamente fresca, poco limpida (decisamente diversa da quella di oggi!) Il sole era ben coperto: sembrava dormisse sotto una coltre di nubi. 
Ero rimasta piuttosto colpita da questo albero spoglio e non troppo alto le cui radici si trovano sotto quel gruppo di rocce di pietra che vedete.
Questo albero mi ha ricordato i dipinti di Mondrian che hanno come soggetto un albero.

A1) ALBERO ROSSO, 1908:


E' sicuramente un dipinto caratterizzato dalla bidimensionalità. 
I colori predominanti qui sono il rosso e il blu, un blu lattiginoso che, secondo il critico d'arte Renato Barilli, non ha soltanto la funzione di riempire uno spazio del dipinto ma sembra quasi che eserciti una pressione sulla chioma ondulata del melo.

Sembra che il tronco dell'albero sia inclinato verso destra, mentre alcune punte dei rami tendono verso l'alto e altre invece verso il suolo.

Il tronco del melo appare nodoso e ruvido e i rami nudi e spogli, senza fiori, foglie o frutti.

A2) ALBERO BLU, 1909:


E' un albero diverso dal quello dell'anno precedente. 

Qui non predominano il blu e il rosso ma il celeste, il nero e l'ocra. Sia il tronco che i rami sono di colore nero, contornati di ocra. 

L'artista ha qui utilizzato veri tipi di pennellata: sinuosa nella realizzazione dei rami, larga per lo sfondo del cielo e rapida per le linee in basso che possono rinviare ad un prato o a un campo.

A3) ALBERO GRIGIO, 1911:


La forma dell'albero si sta dissolvendo nello spazio color grigio madreperla. 
I rami della pianta sono costituiti da linee e archi che sembrano frantumare lo spazio.

Qui un pochino si avverte l'influenza cubista: anche i pittori cubisti scomponevano nello spazio gli oggetti che raffiguravano.

A4) MELO IN FIORE, 1912:


Qui l'albero è definitivamente scomposto: il disegno del tronco e dei rami non esiste più, anzi: i rami sono curve nere che occupano lo sfondo e le tonalità di ocra e di verde al centro sembrano sostituire la forma del tronco.

(Risposta esatta: l'albero è sulla riva di Pacengo).

B) IL PERIODO DELLA GRANDE GUERRA E LE PRIME COMPOSIZIONI:

Piet Mondrian trascorre tre anni a Parigi (1911-1914). Nell'estate del 1914, con l'inizio della guerra, ritorna in Olanda. Assiste il padre infermo ad Amsterdam. 

Gli anni della guerra rappresentano un periodo di svolta per il suo percorso artistico: Mondrian si allontana dai soggetti desunti dalla realtà naturale (l'albero per l'appunto) per avvicinarsi a linee (curve, geometriche, diritte) e a soggetti più astratti e più vicini al mondo geometrico.

B1) LE COMPOSIZIONI OVALI, autunno 1914:


Il tema dell'albero viene definitivamente liquidato! 

Al suo posto, come ad esempio qui, troviamo soprattutto linee e colori racchiusi in un ovale. I colori predominanti sono il rosa e l'azzurro.

Vorrei ora spendere alcune parole sulla forma dell'uovo e i suoi significati.

Molti antichi miti che riguardano la creazione del mondo immaginano che l'Universo si sia originato da un uovo, cellula primordiale che sarebbe stata precedente a qualsiasi differenziazione.

Nel misticismo cristiano, espressione della natura divina di Cristo e simbolo della Sua Risurrezione.
Penso alla Pala di Brera, opera di Piero della Francesca: qui si vede pendere da un soffitto un uovo appeso alla sommità di una conchiglia scolpita dentro un'arcata semicircolare. Notate che l'uovo è appeso sopra il capo della Madonna (il cui volto, tra l'altro, è di forma ovoidale) e rimanda alla Sua immacolata concezione e alla sua natura di madre di Gesù.


C) L'ASTRATTISMO GEOMETRICO:

E' la fase più conosciuta di questo pittore, è la sua ultima fase, dal momento che Mondrian è morto nel 1944. 

Questa dell'astrattismo è un'idea che Mondrian mette in pratica dal 1917, ovvero, da quando ha incontrato l'artista Van Der Leck, con il quale ha fondato la rivista De Stijl, giornale di tipo culturale pittorico e architettonico.

C1) COMPOSIZIONE CON ROSSO, GIALLO E BLU, 1942:


Oltre ai ben noti colori primari (giallo, rosso e blu) qui si trova anche il bianco. 
Tutti i colori vengono incasellati all'interno di linee nere che formano quadrati e rettangoli.

C2) BROADWAY IN BOOGIE WOOGIE, 1943 circa:



Qui le linee dei rettangoli e dei quadrati sono luminose. Ricordano quasi quasi i mosaici. Non ci sono neri o grigi, anzi, è molto presente un giallo luminoso che si alterna a rettangoli e a quadrati, piccoli e grandi, colorati di blu e di rosso. 

E' così che Mondrian ha voluto rappresentare il vivace ritmo del ballo del Boogie-Woogie. 
Il Boogie-Woogie è uno stile musicale ballabile derivato dal blues per pianoforte. Andava particolarmente di moda negli anni '30 e '40.

Gli ultimi anni della sua vita il pittore li ha trascorsi negli Stati Uniti a New York.




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