Visualizzazioni totali

10 maggio 2023

"Lemon tree"- film sulla difesa della terra e delle proprie radici:

"Lemon tree", in italiano "Il giardino di limoni" e in ebraico "Etz Limon" (עץ לימון), è un film del 2008 relativo non soltanto ad una battaglia legale ma anche ad una storica e cronica situazione di conflitto tra due popoli.

TRAMA:

Salma Zidane è una donna palestinese che vive sola nella casa di famiglia, ai confini tra Israele e Cisgiordania. E' vedova e il figlio studia all'estero, negli Stati Uniti. 

Da una vita, Salma coltiva con passione il giardino di limoni, eredità paterna e luogo dei suoi ricordi più felici d'infanzia.

Tuttavia, quando Israel Navon, ministro israeliano della difesa, si trasferisce accanto alla proprietà di Salma divenendo dunque il suo vicino, decide che gli alberi di limoni, peraltro molto rigogliosi, devono essere abbattuti quanto prima visto che potrebbero fornire una schermatura ai terroristi islamici.

Salma, determinata a difendere ad ogni costo il suo terreno, ricorre ad un avvocato, porta la causa in tribunale e si appella anche alla Corte Suprema. 

Il decreto del ministro costituisce per lei un'enorme sofferenza, non soltanto dal momento che quel giardino di limoni è un mezzo di sussistenza ma anche per un fatto emotivo: in quella casa e in quel campo la protagonista della vicenda, insieme alla sua famiglia, ha vissuto praticamente tutte le epoche della sua vita.

Dopo la prima udienza in tribunale il governo israeliano ordina di far recintare il giardino di Salma con un recinto di ferro, telecamere e una torretta di osservazione che è sempre occupata da un militare dell'esercito. Alla signora Zidane viene fatto divieto di entrare nel giardino, anche se più volte, la donna valica il confine per prendersi cura del limoneto.

Salma è difesa da Ziad Daud, un avvocato che è affascinato dalla sua assistita. Nel corso del film c'è un flirt tra i due. Tuttavia Ziad si rivela un giovane superficiale, carrierista e opportunista. 

Non crede veramente nella causa di Salma: una volta che lei è diventata famosa a livello internazionale per la sua incredibile forza di volontà nel difendere il giardino, l'avvocato è orgoglioso di poter comparire sempre più spesso nelle interviste televisive e per acquisire maggior notorietà.

Verso la fine del film la signora Zidane si accorge della vera indole del suo difensore: quando Ziad, prima di accompagnarla alla Corte suprema per la decisione finale suo caso, sta per baciarla, lei gli dice: Non facciamo cose di cui in seguito potremmo pentirci.

I palestinesi residenti nello stesso villaggio di Salma, invece di prestarle la loro solidarietà, la giudicano e la criticano: la ritengono testarda visto che sta intentando una causa contro il governo israeliano. 

Oltretutto sanno che l'avvocato ha un debole per lei, per questo le dicono: "Ma non ti vergogni? Potrebbe essere tuo figlio! Se ci fosse tuo marito sarebbe furioso".

Ma è proprio completamente sola la nostra protagonista? 

Non direi: Mira, la moglie del Ministro, riesce facilmente ad empatizzare con la vicina cisgiordana e, fin da subito, comprende appieno le sue ragioni ("Si è appellata alla Corte suprema? Nei suoi panni lo avrei fatto anch'io!" dice al marito irritato e contrariato). 

Durante la festa di capodanno a casa del Ministro, Mira non riesce a divertirsi: osserva il recinto al di qua del giardino dei limoni e scoppia a piangere.

Probabilmente è superfluo rivelarlo ma, alla fine, Salma perde la causa. 

Il film termina con la separazione dei signori Navon: nella penultima scena Mira esce di casa con le valigie, triste ma decisa. 

D'altronde il suo era un matrimonio infelice: Israel spesso le urlava contro e di tanto in tanto la insultava stizzito.

E, nell'ultima scena, Salma cammina lungo un giardino i cui tronchi degli alberi sono stati tagliati a metà, in modo tale che non possano più ricrescere. 

SOGGETTO DEL FILM:

Quest'opera cinematografica è ispirata ad una vicenda reale che ha visto come protagonista il Ministro israeliano Shaul Mofaz che, con il pretesto di prevenire atti terroristici, ha stabilito di far tagliare i tronchi degli alberi di limone in un campo appartenente ad un'agricoltrice cisgiordana.

Ad ogni modo, la componente maschile che il film ci presenta è affamata di potere e di prestigio oltre che caratterizzata da egoismo e da un'indubbia superficialità. 

Mentre invece le donne appaiono vittime e al contempo testimoni di un conflitto che sembra tuttora non prevedere una fine o una via di conciliazione.

Vorrei porvi due domande per concludere il post. Si tratta di due questioni per le quali non è facile pensare ad una risposta:

-Secondo voi che cos'è la testardaggine? E' sempre e comunque un atteggiamento negativo?

-Che cosa è più importante per voi, la tutela di un terreno che rappresenta il proprio vissuto e che è inoltre un mezzo per vivere oppure la difesa contro eventuali attacchi terroristici?


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.