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10 agosto 2023

LE MIE LIRICHE SUL TEMA DEL NOTTURNO LETTE CON GLI OCCHI DI MATTHIAS:

In occasione della notte di San Lorenzo riporto le riflessioni e le interpretazioni di Matthias relative ad alcune mie poesie scritte durante il periodo universitario e ambientate di notte.

Si tratta di una parte di liriche che compone la raccolta più recente intitolata Cuore e cielo.

Insomma: liriche mie di alcuni anni fa, e commento critico di Matthias.💖

Vi riporto anche un suo breve commento introduttivo:

Si tratta di poesie in cui gli elementi della natura vengono quasi sempre personificati e riferiti a stati d'animo. Talvolta la natura sembra essere solidale con l'umano, altre volte invece appare indifferente nei confronti della sofferenza. 

In certi componimenti è come se tu ti sentissi partecipe del mondo ma al contempo anche contemplatrice della natura.

Molto frequente è la comparsa della speranza, di solito tra le ultime parole di molte poesie.

NOTTE IN MONTAGNA:

Le stelle

si addormentano,

cullate

dalla limpida voce del torrente.


Delicati ramoscelli

danzano

nella quiete notturna

e salutano

la maestosa luna.


Il concitato volo

degli uccelli

abbraccia

i miei pensieri

e ravviva

in me

la speranza

in un domani sereno.

Nelle prime due strofe viene descritta la serenità del paesaggio notturno. 

Ma, a partire dalla terza, si cambia registro: il volo concitato degli uccelli che cosa può rappresentare? Soltanto la loro vitalità? 

Se concitato è sinonimo di frenetico e se questo volo va d'accordo con i tuoi pensieri, la frenesia di un volo può davvero darti modo di pensare? O forse il volo vivace e frenetico degli uccelli si riferisce a molteplici pensieri che si accavallano nella tua mente?

LE NUBI E LE STELLE:

Un'agile farfalla

copre

con le sue ali leggere

il puro candore

dei petali di margherite,

mentre una folta nube

oscura

la ridente luna piena.


Un fragore lontano e cupo

attraversa

le alte rocce dei monti

mentre

le sottili punte dei cipressi

contemplano

in estasi

l'armoniosa danza delle stelle.

E' una poesia breve ma piena di immagini contrastanti.

Le margherite, nella prima parte, sono così bianche che rimandano alla purezza. Anche le ali di farfalla sono delicate. Però, non ho mai visto farfalle che di notte volassero su qualche fiore! 

A partire dalla fine della prima strofa immagino una persona che, arrabbiata, prima si rabbuia e poi urla: si rabbuia come se dentro di lei delle folte nubi nascondessero la luce lunare e rivela al mondo esterno il suo stato d'animo negativo come se nell'aria si diffondesse il cupo rombo dei tuoni. 

Anche se la luna è coperta alla fine ricompare un'immagine gioiosa: i cipressi ammirano le stelle che danzano.


LA LUNA:

Nel silenzio della notte,

la placida luna

si addormenta.


Una leggera coltre

l'avvolge

per custodire

i suoi sogni

di speranza.

La luna qui è placida e si addormenta nel silenzio, protetta dalla coltre. 

La luna sei tu e la coltre rappresenta chi ti apprezza e ti ama per ciò che sei.

NOTTE DI PACE:

La luna

indossa

una corona splendente

e passeggia

per le vie del cielo.


Ridono le stelle

al sussurro

delle nuvole.


Le acque del torrente

s'infrangono

sulle rocce

e sfiorano

le mie mani

protese

verso sogni di pace.


Un vento impetuoso

fa brillare

i miei occhi

come diamanti


… e nel mio animo s'accende

la fiamma della speranza.

Non immagino un'interpretazione positiva per la seconda strofa visto che le nuvole, invidiose della luna, sussurrano alla sue spalle e le stelle, complici di pettegolezzi, ridono.

L'acqua del torrente è più calma nei confronti delle mani umane protese verso sogni di pace, mentre si infrange rumorosa sulle rocce. Infrangere è un verbo forte, come se volesse richiamare la volontà di abbattere gli ostacoli e le difficoltà comunicative.

Il vento impetuoso fa brillare gli occhi... Li fa brillare forse perché li fa piangere?

Non manca, nemmeno qui, l'immagine della fiamma di speranza che esprime tenacia e fiducia in un futuro migliore.

NOTTE DESOLATA:

Burrascose onde

travolgono

le giovani vite

di uomini

che vagano

alla ricerca

di dolenti speranze.


Un vento

freddo e impetuoso

penetra

nei loro occhi inerti,

spalancati

nell'immensità

di un cielo notturno

che accoglie

le loro anime

dilaniate

dal dolore.


Solo le stelle

cantano

struggenti melodie

che si diffondono

nel silenzio

di una notte

buia e desolata.

Se volevi scrivere una poesia dedicata alle tragedie dei migranti morti nel Mediterraneo secondo me qui non ci sei riuscita. Perché è una poesia in cui ci si può vedere più che altro quella che può essere la condizione umana in generale e la morte spirituale dell'uomo, espressa soprattutto con l'aggettivo "dolenti" e il sostantivo "dolore".

Solo nella prima strofa è possibile scorgere un richiamo ai migranti.

Nell'ultima parte ci sono queste stelle "canterine" che cantano struggenti melodie che hanno la funzione del ricordo, della memoria. 

E forse, proprio nelle stelle "canterine" si può intravedere la solidarietà divina che accoglie in cielo le anime degli uomini che hanno sofferto molto o che non hanno vissuto veramente. Penso sia questo che le stelle possono cantare su persone morte...

NELLA NOTTE BUIA E QUIETA:

Nella buia immensità del cielo

fioriscono

placide stelle.


Il candore

della luna piena

accarezza

l'inquieto vagare

di soffici nuvole.


Un vento crudele

scuote con violenza

i rami spogli

che piangono

la morte

delle loro figlie,

adagiate

su un gelido giaciglio.


Il ruscello

mormora

accorate parole d'addio

che si disperdono

nella quiete della notte.

Le stelle fioriscono come i fiori nel campo e danno vita al cielo immenso e scuro.

Dalla seconda strofa in avanti può esserci un richiamo ai migranti: le nuvole che vagano possono essere i profughi di guerra, chi sta per immigrare in un altro territorio. 

In questo caso pensavi di scrivere una poesia semplicemente su una notte in autunno, ma per me è molto di più.

Il vento è legato al dolore dei rami degli alberi, cioè, di genitori che piangono la morte tragica e prematura delle foglie, cioè, dei loro figli e quindi dei loro ragazzi e dei loro giovani alla ricerca di un futuro diverso. 

La notte non viene turbata dalla morte delle foglie che non trovano sepoltura e delle quali, soprattutto, non c'è ricordo visto che le parole d'addio del ruscello si disperdono.

NOTTE ROMANTICA:

Placide stelle

abbracciano

con la loro gioiosa luce

l'oscurità del cielo.


La luna,

rivestita

di un candido manto di nubi,

ascolta

l'amabile voce del vento

che sussurra

parole d'amore

ai cipressi addormentati.


I nostri cuori

battono

veloci e trepidanti,

allietati

dal flebile frinire

delle cicale.

I miei occhi

contemplano

il tuo splendido viso,

le tue mani calde

stringono

le mie

e tu accogli

il mio profondo respiro

con un tenero sorriso

che illumina

il mio animo.

Qui la natura riflette l'amore forte e reciproco tra due figure umane.

Mi piace pensare che le stelle possano essere la serenità che illumina l'oscurità interiore dell'altro.

Il vento sussurra ai cipressi come l'innamorato sussurra all'altro che sta per addormentarsi.

Il battito veloce ed emozionato dei cuori lo immagino allo stesso ritmo del frinire delle cicale.

Nelle ultime frasi c'è un certo dinamismo: sembra quasi un gioco di ping-pong (i miei occhi- il tuo viso-le tue mani-le mie mani- il mio respiro- il tuo sorriso) che riflette la capacità dell'accogliersi l'un l'altra e di sostenersi nei momenti più difficili.


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