In occasione della notte di San Lorenzo riporto le riflessioni e le interpretazioni di Matthias relative ad alcune mie poesie scritte durante il periodo universitario e ambientate di notte.
Si tratta di una parte di liriche che compone la raccolta più recente intitolata Cuore e cielo.
Insomma: liriche mie di alcuni anni fa, e commento critico di Matthias.💖
Vi riporto anche un suo breve commento introduttivo:
Si tratta di poesie in cui gli elementi della natura vengono quasi sempre personificati e riferiti a stati d'animo. Talvolta la natura sembra essere solidale con l'umano, altre volte invece appare indifferente nei confronti della sofferenza.
In certi componimenti è come se tu ti sentissi partecipe del mondo ma al contempo anche contemplatrice della natura.
Molto frequente è la comparsa della speranza, di solito tra le ultime parole di molte poesie.
NOTTE IN MONTAGNA:
Le stelle
si addormentano,
cullate
dalla limpida voce del torrente.
Delicati ramoscelli
danzano
nella quiete notturna
e salutano
la maestosa luna.
Il concitato volo
degli uccelli
abbraccia
i miei pensieri
e ravviva
in me
la speranza
in un domani sereno.
Nelle prime due strofe viene descritta la serenità del paesaggio notturno.
Ma, a partire dalla terza, si cambia registro: il volo concitato degli uccelli che cosa può rappresentare? Soltanto la loro vitalità?
Se concitato è sinonimo di frenetico e se questo volo va d'accordo con i tuoi pensieri, la frenesia di un volo può davvero darti modo di pensare? O forse il volo vivace e frenetico degli uccelli si riferisce a molteplici pensieri che si accavallano nella tua mente?
LE NUBI E LE STELLE:
Un'agile farfalla
copre
con le sue ali leggere
il puro candore
dei petali di margherite,
mentre una folta nube
oscura
la ridente luna piena.
Un fragore lontano e cupo
attraversa
le alte rocce dei monti
mentre
le sottili punte dei cipressi
contemplano
in estasi
l'armoniosa danza delle stelle.
E' una poesia breve ma piena di immagini contrastanti.
Le margherite, nella prima parte, sono così bianche che rimandano alla purezza. Anche le ali di farfalla sono delicate. Però, non ho mai visto farfalle che di notte volassero su qualche fiore!
A partire dalla fine della prima strofa immagino una persona che, arrabbiata, prima si rabbuia e poi urla: si rabbuia come se dentro di lei delle folte nubi nascondessero la luce lunare e rivela al mondo esterno il suo stato d'animo negativo come se nell'aria si diffondesse il cupo rombo dei tuoni.
Anche se la luna è coperta alla fine ricompare un'immagine gioiosa: i cipressi ammirano le stelle che danzano.
LA LUNA:
Nel silenzio della notte,
la placida luna
si addormenta.
Una leggera coltre
l'avvolge
per custodire
i suoi sogni
di speranza.
La luna qui è placida e si addormenta nel silenzio, protetta dalla coltre.
La luna sei tu e la coltre rappresenta chi ti apprezza e ti ama per ciò che sei.
NOTTE DI PACE:
La luna
indossa
una corona splendente
e passeggia
per le vie del cielo.
Ridono le stelle
al sussurro
delle nuvole.
Le acque del torrente
s'infrangono
sulle rocce
e sfiorano
le mie mani
protese
verso sogni di pace.
Un vento impetuoso
fa brillare
i miei occhi
come diamanti
… e nel mio animo s'accende
la fiamma della speranza.
L'acqua del torrente è più calma nei confronti delle mani umane protese verso sogni di pace, mentre si infrange rumorosa sulle rocce. Infrangere è un verbo forte, come se volesse richiamare la volontà di abbattere gli ostacoli e le difficoltà comunicative.
Il vento impetuoso fa brillare gli occhi... Li fa brillare forse perché li fa piangere?
Non manca, nemmeno qui, l'immagine della fiamma di speranza che esprime tenacia e fiducia in un futuro migliore.
NOTTE DESOLATA:
Burrascose onde
travolgono
le giovani vite
di uomini
che vagano
alla ricerca
di dolenti speranze.
Un vento
freddo e impetuoso
penetra
nei loro occhi inerti,
spalancati
nell'immensità
di un cielo notturno
che accoglie
le loro anime
dilaniate
dal dolore.
Solo le stelle
cantano
struggenti melodie
che si diffondono
nel silenzio
di una notte
buia e desolata.
Se volevi scrivere una poesia dedicata alle tragedie dei migranti morti nel Mediterraneo secondo me qui non ci sei riuscita. Perché è una poesia in cui ci si può vedere più che altro quella che può essere la condizione umana in generale e la morte spirituale dell'uomo, espressa soprattutto con l'aggettivo "dolenti" e il sostantivo "dolore".
Solo nella prima strofa è possibile scorgere un richiamo ai migranti.
Nell'ultima parte ci sono queste stelle "canterine" che cantano struggenti melodie che hanno la funzione del ricordo, della memoria.
E forse, proprio nelle stelle "canterine" si può intravedere la solidarietà divina che accoglie in cielo le anime degli uomini che hanno sofferto molto o che non hanno vissuto veramente. Penso sia questo che le stelle possono cantare su persone morte...
NELLA NOTTE BUIA E QUIETA:
Nella buia immensità del cielo
fioriscono
placide stelle.
Il candore
della luna piena
accarezza
l'inquieto vagare
di soffici nuvole.
Un vento crudele
scuote con violenza
i rami spogli
che piangono
la morte
delle loro figlie,
adagiate
su un gelido giaciglio.
Il ruscello
mormora
accorate parole d'addio
che si disperdono
nella quiete della notte.
Le stelle fioriscono come i fiori nel campo e danno vita al cielo immenso e scuro.
Dalla seconda strofa in avanti può esserci un richiamo ai migranti: le nuvole che vagano possono essere i profughi di guerra, chi sta per immigrare in un altro territorio.
In questo caso pensavi di scrivere una poesia semplicemente su una notte in autunno, ma per me è molto di più.
Il vento è legato al dolore dei rami degli alberi, cioè, di genitori che piangono la morte tragica e prematura delle foglie, cioè, dei loro figli e quindi dei loro ragazzi e dei loro giovani alla ricerca di un futuro diverso.
La notte non viene turbata dalla morte delle foglie che non trovano sepoltura e delle quali, soprattutto, non c'è ricordo visto che le parole d'addio del ruscello si disperdono.
NOTTE ROMANTICA:
Placide stelle
abbracciano
con la loro gioiosa luce
l'oscurità del cielo.
La luna,
rivestita
di un candido manto di nubi,
ascolta
l'amabile voce del vento
che sussurra
parole d'amore
ai cipressi addormentati.
I nostri cuori
battono
veloci e trepidanti,
allietati
dal flebile frinire
delle cicale.
I miei occhi
contemplano
il tuo splendido viso,
le tue mani calde
stringono
le mie
e tu accogli
il mio profondo respiro
con un tenero sorriso
che illumina
il mio animo.
Qui la natura riflette l'amore forte e reciproco tra due figure umane.
Mi piace pensare che le stelle possano essere la serenità che illumina l'oscurità interiore dell'altro.
Il vento sussurra ai cipressi come l'innamorato sussurra all'altro che sta per addormentarsi.
Il battito veloce ed emozionato dei cuori lo immagino allo stesso ritmo del frinire delle cicale.
Nelle ultime frasi c'è un certo dinamismo: sembra quasi un gioco di ping-pong (i miei occhi- il tuo viso-le tue mani-le mie mani- il mio respiro- il tuo sorriso) che riflette la capacità dell'accogliersi l'un l'altra e di sostenersi nei momenti più difficili.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.