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22 agosto 2025

"Anonimo veneziano", G. Berto:

15) VIVERE!

Romanzo breve e tuttavia... uno dei più tristi che io abbia mai letto. 

Da un omonimo film, l'autore Giuseppe Berto ha tratto ispirazione per un romanzo.

"That's the problem of the pain: it demands to be felt."

"È questo il problema del dolore. Esige di essere sentito."

(Augustus Waters, "The fault in our stars")

A) I DUE PERSONAGGI PRINCIPALI:

Nella stazione, il rapido delle ore dodici da Milano arrivò a fermarsi con innaturale dolcezza sul finire del binario numero quattro, senza un rumore proprio, finché non si sentì il soffiare dell'aria compressa che apriva le porte automatiche.

Venezia, novembre, fine anni Settanta.

I due personaggi principali sono anonimi. 

In ogni caso, sono un uomo e una donna, entrambi al di sotto dei quarant'anni.

Anche se l'autore descrive che cosa indossano non possiamo tuttavia farci un'idea precisa del loro aspetto fisico:

(...) Lei scese per ultima, dalla vettura di coda, e s'incamminò senza esitazione palese, ma a testa bassa, come volutamente incurante di vedere se fossero venuti a prenderla. Vestiva con sobrietà ricercata, un tailleur di lana tra il verde e il marrone, una grande borsa di cuoio, un ombrello che, chiuso, aveva minuscole dimensioni. Al collo, sulla camicetta color tabacco, portava un semplice filo di perle, che forse non erano neanche vere.

(...) Lui (...) la stava aspettando lì, cioè in testa al marciapiede numero quattro, da dove lei sarebbe necessariamente dovuta passare, si capisce, se fosse venuta. Era venuta. Ora la guarda quasi a sfida, lei troppo bella ed elegante, mentre lui nei capelli, nelle pieghe del viso, nell'impermeabile gualcito, nelle scarpe non nuove né pulite, esibisce a sufficienza i segni d'un genio che non ha avuto molta fortuna.

L'uomo e la donna in questione risultano sposati solo per legge, dal momento che lei se ne è andata otto anni prima con il loro figlio Giorgio, all'epoca di tre anni. 

Il motivo della fine dell'amore? 

L'anonima protagonista non sopportava più uno stile di vita frugale e precario con un musicista di oboe di notevole talento che, malgrado le notevoli capacità e la solida formazione presso il Conservatorio "Benedetto Marcello", non ha trovato il giusto contesto e le giuste conoscenze per poter emergere.

Si sono conosciuti da giovanissimi quando lei studiava Lingue alla Ca' Foscari.

La donna ora convive a Milano con il ricco Attilio e ha avuto un'altra figlia.

B) COME TRASCORRONO LA GIORNATA?

Camminano per le vie e le calli di Venezia fino a raggiungere un motoscafo e a quel punto lui adotta un atteggiamento sarcastico: le rinfaccia di essere stata e di risultare tuttora troppo affascinata dal denaro, le dà praticamente dell'opportunista insensibile dato che, dopo la loro separazione non legale, ha preferito convivere con un uomo molto più ricco invece di provare a salvare il loro rapporto. 

Oltretutto, l'uomo è infastidito anche dal suo perbenismo da cristiana, dal momento che lei stessa pretendeva l'annullamento del loro matrimonio e non il divorzio. 

Sapete in quale caso la Chiesa permette l'annullamento? Solo se uno dei due coniugi, dopo aver detto "sì" davanti a dei testimoni e alla domanda del sacerdote relativa alla procreazione dei figli, nella vita matrimoniale rifiuta completamente la dimensione sessuale ed esclude anche di volere dei figli. Casi rarissimi oramai!

Al momento del pranzo i due protagonisti decidono di entrare nella taverna che frequentavano anni prima, da studenti. 

In quel luogo, il suonatore di oboe le rivela la tremenda paura che nutriva, nel momento in cui erano amanti, di poterla perdere. Per questo sperava che con l'arrivo di un figlio la ragazza si legasse a lui per sempre.

La replica della donna a questa confidenza è, a mio avviso, demenziale: "E con questo vorresti sostenere che Giorgio è più tuo che mio?"

A questo commento un po' indignato volevo aggiungere altre brevi riflessioni: 

1) Secondo me esiste anche un intuito maschile, oltre che una grande sensibilità spesso nascosta da convenzioni sociali interiorizzate da bambini. 

(Mi sembra di essere trasparente per il sesso opposto dato che negli ultimi anni non posso più permettermi di nascondere alla componente maschile alcun pensiero né alcuna emozione, positivi o negativi che siano).

2) Comunque, se un giovane uomo teme che, dopo gli appuntamenti, spesso caratterizzati da manifestazioni di natura sessuale, la ragazza con cui sta possa sparire prima o poi, forse dentro di sé ha già intuito di essere considerato soprattutto come uno strumento di ricerca di piacere.

3) Ad ogni modo, l'arrivo di un figlio non risolve mai i problemi di comunicazione di una coppia, e crederlo è stato uno degli errori del musicista del romanzo. Quindi probabilmente la loro relazione, esclusivamente passionale, alimentava le insicurezze del musicista di oboe e costituiva un amore tormentato.

4) Il musicista ammette che loro due, negli anni della loro storia, non hanno mai condiviso la loro interiorità: "Non abbiamo mai parlato molto." 

Non solo: l'uomo, nel corso di quel pomeriggio, ammette le proprie colpe verso la donna dato che sa di aver avuto atteggiamenti possessivi e irresponsabili verso di lei, sa talvolta di essere tagliente e tremendo con le parole.

Lei no: appare una borghese viziata che crede di essere soltanto dalla parte della ragione. Si dimostra insofferente verso di lui nelle prime ore di questo loro incontro. 

C) LA DONNA DI QUESTO ROMANZO:

-"Fariseista": vuole l'annullamento del matrimonio ma il suo caso non vi rientra. Considera che solo il suo ex amante sia dalla parte del torto, vede solo una piccola parte della realtà.

-Contraddittoria: lo lascia in un momento di crisi economica, proprio quando, con una laurea in Lingue, avrebbe dovuto trovarsi lei stessa un lavoro e stargli vicino e spronarlo nella sua carriera, se lo avesse davvero amato. In epoca analogica i laureati in Lingue lavoravano come dannati alle traduzioni, spesso prima di diventare insegnanti.

-Cerca solo il piacere sensuale del momento presente.

-Puntigliosa nel rinfacciare le mancanze altrui.

-Teatrale nel suo atteggiamento: non mancano, nel corso della narrazione, momenti in cui lei urla contro il suo "legale marito" davanti a molte persone.

D) PER QUALE MOTIVO IL MUSICISTA DI OBOE L'HA FATTA VENIRE?

Per rivederla un'ultima volta dal momento che, pochi mesi prima, gli è stato diagnosticato un cancro al cervello:

"(...) il segnale della fine, voglio dire, sarà che non ci vedrò più. Così mi hanno detto. Una mattina magari apro gli occhi e sarà buio. Oppure capiterà a poco a poco.

Tuttavia, quando l'artista glielo confida, lei reagisce in modo orribile:

"Vorrei che fossi già morto. Da te non ho avuto altro che male".

Ma che scatole enormi come i grattacieli!! Vedete? Pensa soltanto a se stessa, alla propria sofferenza, come le primedonne.

Malgrado ciò, il professionista di oboe probabilmente la ama ancora:

(...) Ti sei accorta di come ti ho guardata tutto il giorno? Col tormento di non perdere niente di te. Quando non vedrò più nulla, voglio vedere te, occhi, capelli e bocca, e le piccole rughe, fino all'ultimo istante.

A questo punto, la donna scoppia in lacrime: improvvisamente e stranamente è mossa a compassione e manifesta l'intenzione di rimanere con lui a Venezia per un po' di giorni, ma il musicista rifiuta questo proposito per due ragioni.

La prima consiste nel fatto che non desidera essere compatito, la seconda invece, è relativa all'accettazione di lei come una donna diversa da come l'aveva idealizzata anni prima, per di più con delle responsabilità di madre.

E) COME IL MUSICISTA SPENDE I SUOI ULTIMI GIORNI DI VITA?

Li spende bene! 

Con un gruppo di ragazzi del Conservatorio che hanno fondato un'orchestra da camera, il protagonista maschile di questo romanzo sta registrando, nel suo appartamento, un concerto presentato come Anonimo Veneziano.


Nella sua ultima fase di vita avviene un miglioramento di tipo morale dato che ammette sinceramente le proprie colpe e i propri difetti, facendo un revival della propria esistenza in maniera alquanto consapevole e percettiva.

Da non trascurare però che il musicista, con questo concerto, si concede una sorta di riscatto artistico, in modo tale da poter continuare a vivere in un'opera musicale e da lasciare qualcosa di sé al figlio che non ha potuto crescere.

F) L'ANONIMATO NEL LIBRO:

Introduco quest'ultimo paragrafo della recensione con una clip.

D'altra parte, pensatela come volete, dite pure che The fault in our stars è sdolcinato e strappalacrime, che ha per protagonisti due adolescenti molto lontani dagli adolescenti della vita reale e troppo maturi. 

Per me non è così. Mi commuovo ancora quando vedo quel film.

The fault in our stars è un capolavoro relativo ai temi della malattia, del dolore e della morte e dà anche un'enorme importanza sia all'unità familiare sia a quelli che sono i veri valori della vita, fondamentali per essere ricordati:

Concentriamoci per qualche attimo sull'aggettivo anonimo nel libro di Giuseppe Berto:

- Anonimo è l'aggettivo dell'opera di Alessandro Marcello, musicista e compositore attivo nel XVIII° secolo.

-Per quali motivi i due protagonisti non hanno nome?

Per quel che riguarda lei, questa scelta da parte di Giuseppe Berto è facile da spiegare: è una donna che non ha talenti speciali, ma solo potenzialità che, dopo l'università, non ha voluto sviluppare. 

Non ha sentimenti profondi e, ad una vita semplice, preferisce la vita da perfetta mantenuta che, oltretutto, di tanto in tanto tradisce il  compagno con altri uomini. Dunque, la protagonista è anonima, piuttosto insignificante. Assolutamente non paragonabile alla ricchezza interiore di Hazel Lancaster! Hazel è altruista, molto intelligente e molto lucida, sia nel libro sia nel film si preoccupa del futuro dei genitori una volta che lei non ci sarà più.

Invece, il protagonista di Anonimo veneziano, con la registrazione del concerto evita l'oblio dato che vuole lasciare un segno di sé come di un uomo che, seppur imperfetto e difettoso sotto certi aspetti, ha avuto una meravigliosa inclinazione artistica. 

Se Augustus Waters non è diventato famoso come sognava ma è stato comunque amato profondamente per il suo ottimo carattere, l'anonimo musicista di oboe ha vissuto relazioni che o non lo hanno valorizzato come persona oppure non sono state coinvolgenti: dopo la separazione, ha infatti goduto soltanto di relazioni fisiche con prostitute.

Oltretutto, pur con il suo grande talento, non ha potuto instaurare le giuste amicizie che lo aiutassero a raggiungere il successo nazionale o internazionale. Egli dunque è anonimo per questioni di sfortuna e per una mancata realizzazione in ambito affettivo.

Significativa infine è l'ultima pagina: prima che la donna se ne vada, lui le regala la sua copia del libro del Qohelet, come implicito invito a valorizzare il presente e a non sprecare quel che le resta della vita.

Qui se volete rispolverare o leggere le mie riflessioni sul Qohelet:

https://riflessionianna.blogspot.com/2020/07/il-libro-del-qohelet-spunti-di.html


16 agosto 2025

I CYBORG IN "ONE PIECE":

Intorno a metà luglio, poco prima che partissimo per l'isola d'Elba (in copertina ho immortalato i resti dello stabilimento termale romano del I° secolo d.C. sopra Portoferraio), Matthias ha voluto anticiparmi, con la visione dell'anime, l'intera storia di Kuma Bartolomew, il suo personaggio preferito e, a mio avviso, la figura interiormente più ricca che sia mai stata creata da Oda.

*Io preferisco denominarlo con il nome meramente giapponese (Kuma), Matthias preferisce la traduzione italiana della parola (Orso).

Cliccando sul link sottostante potrete avere una panoramica dei protagonisti:

(https://riflessionianna.blogspot.com/2024/04/one-piece-saga-di-manga-sui-sogni-e.html)

Prima di esporre le dolorose e travagliate vicende di Kuma, sono necessarie alcune premesse e definizioni.

1) DEFINIZIONI DI ROBOT, INTELLIGENZA ARTIFICIALE E CYBORG:

Un robot è una macchina, non sempre di aspetto antropomorfo, che può svolgere lavori professionali attualmente sotto la supervisione di esseri umani. 

Più tecnicamente, potremmo dire che ogni robot è costituito da una parte hardware elettronica che viene programmata tramite software.

I cyborg presenti in One Piece sono personaggi le cui abilità e capacità fisiche risultano potenziate oltre le normali facoltà umane. 

I cyborg di questa saga sono: 

  • Franky, che dopo essere stato investito dal treno marino Puffing Tom, ha trasformato la parte anteriore del corpo con parti meccaniche.
  • Kuma che, nell'ultimo periodo della sua vita, viene potenziato dal Governo Mondiale per reprimere la pirateria.

Si potrebbe quindi dire che mentre Franky, il carpentiere della ciurma di Cappello di Paglia, è un cyborg auto-costruito, Kuma viene reso uno strumento meccanico dopo una serie di operazioni di potenziamento da parte dello scienziato Vegapunk.

L'intelligenza artificiale è un linguaggio di programmazione che fornisce traduzioni, suggerimenti e analisi di dati, simulando capacità di pensiero umane.

Un'esercitazione per il potenziamento linguistico che ho svolto recentemente chiedeva di riempire gli spazi vuoti adattando al contesto le parole fornite in elenco. 

Si tratta di un testo sulle odierne questioni che pone ad ognuno di noi il sorgere dell'AI:


(Trovo decisamente più difficili le prove in cui il birbante docente madrelingua toglie delle frasi da un articolo di psicologia o di attualità per esigere che il corsista individui i punti esatti del brano nei quali vanno re-inseriti. In quei frangenti faccio ancora dei mezzi-disastri. L'altro tallone d'Achille è l'ascolto, soprattutto dei dialoghi degli interlocutori di origine statunitense).

2)L'ASPETTO DI KUMA NEL TEMPO:

Kuma (Orso) è sempre stato molto alto, imponente e robusto, le cui orecchie ricordano quelle di un orso. Il suo mento è sporgente.

A nove anni era uno schiavo con i capelli rasati, i vestiti logori e i sandali di legno, somigliante a Ninomiya Sontoku, un filosofo giapponese dell'Ottocento.

Dopo il periodo di schiavitù, i suoi capelli ricrescono e il suo abbigliamento cambia a seconda dei ruoli che si trova ad assumere: a vent'anni anni indossa una tonaca nera da pastore.

Pochi anni dopo invece, quando istituisce l'Armata Rivoluzionaria, porta un mantello verde e una divisa beige, oltre ad un cappello.

3) IL FRUTTO PAD PAD:

Anche Orso ha i poteri di un frutto del diavolo.

Il frutto Pad Pad è di tipo Paramisha dato che influenza l'ambiente circostante: Kuma è in grado di spingere e respingere oggetti e persone alla velocità della luce, trasportandoli anche molto lontano dal luogo in cui si trova.

Da quando ha mangiato il suo frutto del diavolo, gli sono spuntati dei cuscinetti sui palmi delle mani.

Con il frutto Pad Pad, Orso riesce a trasferire su di sé la fatica e il dolore dopo averli estratti, sotto forma di sfere, dai corpi delle persone che provano questi sentimenti.

4) LA VITA DI KUMA BARTOLOMEW:

Preparatevi psicologicamente a leggere una vita immeritatamente e ingiustamente piena di disgrazie, praticamente dall'inizio alla fine.

Kuma Bartolomew era figlio di un bucaniere e di un'umana. 

Nato nel regno di Sorbet, Kuma ha quattro anni quando viene catturato fatto schiavo dai nobili mondiali (i Draghi Celesti) proprio come i genitori.

Secondo le regole del mondo di One Piece, i bucanieri, con le loro mogli e i loro figli, devono essere sottoposti ad una vita di schiavitù a seguito di un crimine di cui si sono resi colpevoli tempo prima. 

Non viene mai specificato di quale crimine si tratti.

Il bucaniere non è proprio un gigante: è una creatura enorme ed è molto più forte degli umani ma non ha una vita particolarmente lunga. I giganti di Erbaf Dori e Brogi hanno rispettivamente 107 anni e 160 anni.

A nove anni, Kuma Bartolomew era già orfano di entrambi i genitori: i fan di One Piece intuiscono che la figura materna è morta con ogni probabilità a seguito di lavori particolarmente usuranti mentre il padre Klap, con il quale aveva un ottimo rapporto, è stato ucciso sotto i suoi occhi.

Klap raccontava a Kuma bambino la storia del guerriero Nika, figura leggendaria appartenente alla tradizione orale dei bucanieri. 

Nika praticamente era un mezzo per consolare il figlio dalla sua condizione di mancata libertà e infatti Klap gli dà una speranza dicendogli: "Nika verrà a liberarti un giorno per portarti lungo i mari, libero e felice".

Durante la schiavitù Bartolomew, frequentemente maltrattato dai padroni per la sua lentezza nonostante riesca a trasportare carichi pesanti, conosce Ginny, una ragazza umana, durante il Festival della purificazione dei nativi a God Valley.

Entrambi, fino a quel momento, sono stati schiavi dei nobili mondiali.

Questo Festival ha cadenza triennale e, in questa occasione, i nobili mondiali annettono, mediante delle corazzate, una nazione non affiliata a loro, oltre a far partecipare gli schiavi come prede. 

Ginny e Kuma fuggono da God Valley, con l'aiuto di Emporio Ivankov, un altro schiavo che poi diventa il re di Kamabakka (in un'espressione più facile e prosaica: "il regno delle Stragazze"), per vivere nella chiesa cristiana del regno di Sorbet. 

La struttura architettonica del Santuario di Madonna di Monte a Marciana, paesino collinare a nord-ovest dell'Isola d'Elba, mi ricordava un pochino la chiesa di Sorbet.

(La nostra è stata una vacanza in cui l'aspetto culturale e paesaggistico era conciliato con quello balneare: abbiamo visitato tutta la parte nord dell'Isola che comprende Portoferraio, Rio d'Elba e Marciana e quest'ultima richiama il paesaggio di Manarola, una delle cinque terre).


Sorbet è un'isola tropicale con palme e foreste sul mare meridionale del regno di One Piece: a nord c'è Castle Town, governata da un re tiranno con edifici altissimi, a sud-ovest un villaggio di anziani e a sud-est la chiesa e il cimitero con Orso, leader molto conciliante ma comunque autorevole.

Bartolomew legge la Bibbia e diventa pastore oltre che sovrano della parte meridionale del regno di Sorbet.

Orso e Ginny  vivono all'interno della chiesa per un po' di tempo ma, nonostante Orso ami  davvero Ginny, si rifiuta di sposarla temendo che lei possa subire lo stesso destino della madre, schiavizzata solo per il fatto di essere sposata con un bucaniere.

Per sconfiggere il re di Castel Town che ha catturato alcuni anziani del villaggio di sud-ovest per renderli schiavi, a 25 anni Orso fonda l'Armata Rivoluzionaria con Iva e Monkey D. Dragon, il padre di Rufy, mentre Ginny, rimasta sola a Sorbet, viene rapita e stuprata da un nobile mondiale. 

Da queste violenze nasce Bonney, fisicamente somigliante alla madre.

Due anni dopo la ragazza muore durante il viaggio di ritorno per mare a Sorbet a causa di una malattia ritenuta incurabile. 

Con la preghiera, Kuma si prefigge, dopo aver seppellito Ginny di prendersi cura di Bonney, adottandola e amandola come un padre biologico.

Già nella prima infanzia però, la bambina manifesta i chiari segni di una malattia analoga all'XP e grave quanto l'XP (xeroderma pigmentoso): sulle guance le spuntano delle particolari gemme blu che la rendono particolarmente sensibile alla luce del sole.

In realtà è la stessa malattia che ha colpito Ginny, è "la scaglia di zaffiro".

Per dedicare più tempo a Bonney, Kuma lascia l'Armata Rivoluzionaria.

Kuma è un padre delizioso e meraviglioso: oltre ad essere molto protettivo e attento, quando una notte Bonney gli confida, arrabbiata, di essere stata presa in giro da altri bambini, il padre la tranquillizza dicendole: "Sono invidiosi delle tue bellissime gemme blu sulla guancia".


Orso le promette di regalarle un viaggio una volta guarita: Bonney gli confida di voler visitare sia l'Isola del Cielo sia l'Isola degli uomini-pesce. 

Ma i medici non sono ottimisti a proposito della guarigione di Bonney e pensano che la bambina non arriverà ai dieci anni.

Dal momento che non esistono cure per la scaglia di zaffiro, si palesa soltanto un modo per far guarire Bonney: Vegapunk, lo scienziato al servizio del Governo Mondiale, propone a Kuma di diventare un cyborg senz'anima a servizio del Governo e questo comporta la graduale perdita della memoria e, purtroppo, della propria umanità.

Orso accetta la proposta: per far guarire la figlia dalla malattia, è disposto a rinunciare alla propria anima e ad allontanarsi da Bonney, non vederla mai più, per sottoporsi ai trattamenti.

A quel punto, venuto a conoscenza della decisione, Vegapunk, che non è affatto cattivo, scoppia in lacrime dicendo a Kuma: "Sei un santo!".

Sono strazianti gli ultimi momenti dell'anime in cui Kuma osserva a distanza, con un sorriso leggero, commosso e affettuoso la figlia adottata nei suoi spostamenti, prima di diventare un mero strumento del Governo.

Vegapunk lascia a Orso un briciolo di coscienza quasi fino alla fine della sua vita: quando gli viene ordinato di sterminare i membri della Ciurma di Cappello di Paglia non obbedisce all'ordine e, invece di ucciderli, li disperde in luoghi diversi con le capacità del suo frutto Pad Pad.

Orso vede per l'ultima volta Bonney dalla finestra di un ristorante prima di perdere del tutto la coscienza e di far morire la sua individualità.

5) DIFFERENZE TRA L'ANIME E IL MANGA:

Di base, manga e anime condividono la stessa trama. Ci sono alcune differenze tra l'uno e l'altro nel narrare le vicende di vita di Orso:

  • Nel manga i cuscinetti sulle mani di Orso sono neri, come quelli degli orsi, mentre nell'anime sono rosa come quelli dei gatti.
  • Nell'anime sono stati estesi i momenti felici vissuti da Orso con i genitori nei primi anni di vita e il narratore rivela subito che la famiglia è stata deportata in schiavitù quando Kuma aveva quattro anni, dilungandosi nel mostrare i momenti in cui padre e figlio sono schiavi.
  • L'anime si sofferma di più sulla fase di vita in cui Orso e Ginny vivono all'interno della chiesa.
  • Nell'anime è più lunga la scena in cui Orso assorbe il dolore degli anziani.
  • Vengono aggiunte ulteriori scene del periodo in cui Orso vive con Bonney: quando sa della malattia di quest'ultima sbarra tutte le finestre della chiesa, in modo che non possa essere colpita dalla luce del sole. 

6) KUMA INCARNA I VALORI DEL CRISTIANESIMO?

A mio avviso sì, ed è questo l'aspetto che colpisce in un manga giapponese molto ampio e contenente centinaia di personaggi.

Kuma Bartolomew richiama la solidarietà e l'altruismo, oltre ad essere dotato di grande senso di integrità.

Ripercorrendo mentalmente le sue scelte di vita soprattutto nei momenti più complicati, la definirei una figura vicina alla carità a cui San Paolo si riferiva nella sua Lettera ai Corinzi:

"La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto perdona, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta."

Questo personaggio ha spirito di sacrificio: la sua tendenza ad aiutare il prossimo è già visibile ad esempio quando a God Valley si offre volontario rischiando la vita per offrirsi come esca durante la corazzata oppure nel caso in cui, dopo essere riuscito a mettere in salvo oltre cinquecento persone dal festival della purificazione dei nativi, si sente in colpa per non essere riuscito a salvarne di più.

Come pastore del Regno di Sorbet, ogni domenica dopo aver celebrato la messa, Orso si fa carico dei dolori degli abitanti di Sorbet, ascoltandoli e assorbendo le loro angoscia e i loro problemi con i cuscinetti delle mani. 

Questa straordinaria capacità di Kuma mi richiama altri passi biblici che qui trascrivo:

Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. (Mt 7:1-2). Kuma infatti non giudica mai il prossimo.

-Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. (Rm 12:15). Kuma assorbe il dolore degli altri, i quali escono dalla chiesa con animo confortato, addirittura sereno. Tuttavia, una sera, per quel che fa vedere l'anime, scoppia in pianto sulle gradinate della Chiesa. Lo si potrebbe definire l'emblema di un'assoluta empatia.

-Siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. (Prima lettera di Pietro, 3:8). Dove c'è Kuma c'è fraternità.

Kuma Bartolomew ha vissuto per anni in una chiesa: Dio è da sempre dentro di lui.

7) KUMA BARTOLOMEW PUO' ESSERE PARAGONATO A OLIVER TWIST?

Per me sì: nonostante le ingiustizie subite, nonostante la sua storia oltremodo drammatica, rimane sempre mite, gentile, buono e paziente.

Naturalmente, è bene evidenziare che da bambino Kuma ha più forza fisica rispetto a Oliver.

Mai una volta che si arrabbi. 

Oltretutto, non prova né desideri di vendetta né sentimenti negativi per chi gli ha fatto del male quando era schiavo e nemmeno per ciò che è accaduto a Ginny. 

8) DUE DIVERSE PERCEZIONI DEI PRIMI ANNI DUEMILA, EPOCA IN CUI L'AI E LA ROBOTICA ERANO SOLTANTO FANTASCIENZA:

In un periodo storico come quello presente e all'alba di quella che oramai viene comunemente chiamata la "quarta rivoluzione industriale", mi sento di chiudere il post con una mia impressione: se da un lato è un diritto-dovere della mia generazione documentarsi e interessarsi tramite articoli e conferenze a proposito delle possibili implicazioni, tecniche ed etiche, che comporteranno l'AI e la robotica, dall'altro, ammetto che dentro di me si acuisce una nostalgia un po' dolente dei primi anni Duemila.

Devo pensare al futuro, e ci penso, ma in quest'ultimo periodo ho anche voglia di ricreare mentalmente il periodo della mia infanzia e pre-adolescenza.

Nei primi anni Duemila esisteva ancora la compresenza tra l'analogico e il digitale: i DVD in una casa coesistevano sia con le video-cassette sia con gli i-Pod, c'erano le sale giochi, le taverne e i giardini delle case divenivano non di rado luoghi di raduno o locali in cui si festeggiavano compleanni, anniversari, diplomi, l'inizio o la fine di un anno scolastico.

Era "l'epoca" dei Looney Tunes, dei lungometraggi animati educativi e costruttivi ("Shrek"), erano il periodo in cui sorgevano talenti come quelli di James Blunt, di Jim Morrison, di Avril Lavigne, dei "The Script", dell'emergere della dolce e giovanissima Michelle Branch, cantautrice americana cattolica.

Le parrocchie erano ancora dei validi centri di raduno. 

Intorno a Natale, con un gran sorriso e una stretta di mano, ci si scambiavano gli auguri anche tra sconosciuti. E, oltretutto, a mio parere, c'era meno razzismo, più passione educativa, più serenità nel relazionarsi.

Gli insegnanti ci educavano all'attenzione per le situazioni di fame nel mondo, di guerre, di conflitti religiosi. E soprattutto, maestre e professori rigettavano l'idea di entrare in confidenza con gli alunni: insegnavano e trasmettevano valori, secondo quel che dovrebbe essere un rigoroso codice etico per i docenti di ogni ordine e grado! 

Mi dispiace che tuttora non esista formalmente un documento di deontologia professionale per gli insegnanti.

A proposito dei primi anni Duemila,  mi rendo ultimamente conto di non essere l'unica a pensarla così: se avessi una macchina del tempo tornerei volentieri indietro di 20 anni.

Ad oggi invece, resto sconcertata, un po' scandalizzata e molto amareggiata a causa dell'aggressività di molte persone... è una società paradossale, contraddittoria: da un lato mitiga le distanze con le nuove e sempre più evolute tecnologie, dall'altro si constata una certa incapacità di ascoltarsi e di immedesimarsi, sia online che faccia a faccia, anche solo per qualche secondo, nella mente, nelle opinioni, nei sacrifici e nei vissuti altrui.

Per me non era tutto più semplice e tutto migliore in quegli anni: siamo stati ciechi perché abbiamo ampiamente sottovalutato quelle che poi sono state le conseguenze per l'Europa delle azioni di Putin in politica estera, in Occidente era viva la presunzione, che ci veniva insegnata anche nelle ore di geografia, di giudicare e di classificare gli Stati con i termini di "primo", "secondo," "terzo mondo" sulla base dello sviluppo economico e industriale dei continenti, l'attentato alle Torri Gemelle ha comportato guerre e distruzione in Afghanistan e in Iraq con il pretesto della lotta contro il terrorismo e non c'erano movimenti di sensibilizzazione per il cambiamento climatico.

Nei primi anni Duemila non esistevano cure efficaci per le forme di cancro, l'omosessualità era considerata solo un'anomalia e le comunità della Chiesa non vedevano affatto di buon occhio separazioni e divorzi, e infatti, quando si è separata, mia mamma si è sentita giudicata ed emarginata all'interno della Chiesa. 

Adesso, nelle parrocchie, sembra esserci maggior spazio anche per chi ha subito matrimoni andati male.

Con chi concordate di più? Oppure in entrambi i nostri pensieri c'è una parte di verità? Quale visione del periodo tra il 2000 e il 2010-2011 trovate più "limitata"?

9) ULTERIORI PICCOLI SPUNTI DI RIFLESSIONE:

Ci sono alcune domande che la storia di Kuma Bartolomew invita a porsi riguardo l'avvenire:

-Che importanza avrà la coscienza individuale in un mondo che, a metà del nostro secolo, potrebbe prevedere la coesistenza tra umani e robot? Rimarremo consapevoli dell'importanza dei ricordi, della spiritualità, dell'interiorità?

-La scienza arriverà a sviluppare sempre più un prototipo di uomo-robot magari dotato di arterie sintetiche?

-Quanto è importante dimostrare senso di responsabilità e fedeltà al proprio modo di pensare di fronte a situazioni particolarmente difficili o anche, nel correre il rischio di manipolazioni esterne?



9 agosto 2025

"IO ROBOT", I ASIMOV:


Io robot è una raccolta di racconti di fantascienza pubblicata nel 1950. 

Alcuni personaggi ricorrono in più storie e i racconti, scritti da Asimov negli anni quaranta, includono sia personaggi umani sia robot che obbediscono alle tre leggi della robotica, presentate nell'incipit e valide in tutta la Via Lattea:

1. Un robot non può recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno.

2. Un robot deve sempre obbedire agli ordini degli esseri umani, a meno che contrastino con la Prima Legge.

3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questo non contrasti con la Prima o la Seconda legge.

I contenuti di tutti i racconti si basano sul funzionamento di queste tre leggi.

Il tema fondamentale di tutto il libro è l'impatto che la robotica potrebbe avere nel corso del XXI° secolo in ambito scientifico e nella vita quotidiana delle persone a seguito di un significativo progresso tecnico e industriale.

I racconti sono ambientati tra il 1998 e il 2058 e si svolgono in parte sul pianeta Terra, in parte nelle stazioni spaziali del Sistema Solare.

I robot positronici delle narrazioni di Asimov imitano i meccanismi della mente umana.

A) ROBBIE:

Il primo racconto si apre con la scena di un gioco a nascondino: Gloria ha otto anni e il suo unico compagno di giochi è Robbie, un automa che è anche il suo babysitter.

I Weston, genitori di Gloria, sono molto diversi l'uno dall'altra: mentre George è una figura passiva che sopporta la moglie nonostante non la ami più, Grace è invece risoluta a separare Robbie da sua figlia, senza tener conto del fatto che Gloria è molto affezionata al robot.

Non solo la madre di Gloria ha paura che Robbie impazzisca per l'allentamento di una vite ma dice così al marito: "Non lascerò mia figlia nelle mani di una macchina, per quanto efficiente possa essere. Non ha un'anima."

... chissà invece se gli umani sono tutti sensibili e attenti al benessere dei bambini...

Non condivido le perplessità di Grace Weston né la sua preoccupazione del giudizio negativo dei loro vicini di casa nel vedere una bambina sempre in compagnia del robot: Robbie è programmato per giocare con i bambini.

La signora Weston riesce a separare Gloria da Robbie.

A quel punto, Gloria sente molto la mancanza di Robbie e vani risultano tutti i tentativi dei genitori per farglielo dimenticare.

Alla fine del racconto, i Weston ritrovano inaspettatamente Robbie tra gli operai di una fabbrica, la U.S. Robots and Mechanical Men Corporation, coordinata dal signor Robertson, amico di George Weston, che una mattina concede alla famiglia una visita guidata presso il suo stabilimento.

Riporto una citazione che riconduce alla concreta pratica della Prima Legge della Robotica una volta che Gloria riconosce Robbie:

Pazza di gioia, Gloria si infilò tra le sbarre della ringhiera prima che i suoi genitori potessero fermarla, atterrò agilmente un metro più in basso, sul pavimento sottostante, e corse incontro al suo Robbie con le braccia aperte e i capelli al vento. E i tre adulti, raggelati, inorriditi, videro quello che la bambina, nella sua eccitazione, non aveva visto: un enorme trattore automatico che avanzava veloce, con grande fracasso, sui suoi cingoli. 

(...) In un tentativo disperato, Weston scavalcò la ringhiera, anche se era chiaro ormai che non c'erano speranze. Il signor Struthers si sbracciò come un matto per far capire ai supervisori che dovevano fermare il trattore, ma i supervisori erano soltanto esseri umani, e per agire avevano bisogno di un minimo di tempo. Al posto loro agì Robbie, prontamente e con estrema precisione.

Partì in quarta dalla direzione opposta, divorando con le sue gambe di metallo lo spazio che lo separava dalla padroncina. Tutto si svolse in un attimo. Con un rapido movimento del braccio Robbie afferrò Gloria senza rallentare minimamente il passo, sicché lei rimase quasi senza fiato. Weston non ebbe il tempo di capire cosa stesse accadendo: più che vederlo sentì Robbie sfrecciargli accanto e si fermò di colpo, sbalordito. Il trattore intersecò il cammino di Gloria un attimo dopo Robbie, proseguì per altri due o tre metri, poi si fermò a singhiozzo, con un rumore sordo.

Dopo questo salvataggio chi penserà mai di poter separare di nuovo Robbie da Gloria?

A proposito di questo racconto mi sono però fatta una domanda: la scuola sembra non esistere per la bambina, come sembrano non esistere le sue coetanee. Perché? Forse Asimov ha immaginato i primi anni Duemila come un periodo in cui, almeno negli Stati Uniti, le scuole pubbliche iniziavano a scomparire a vantaggio di robot babysitter e precettori. 

B) CIRCOLO VIZIOSO:

Gli scienziati Powell e Donovan si trovano sul rovente Mercurio con il compito specifico di accertarsi se risulta possibile riattivare le miniere del pianeta.

Entrambi si trovano all'interno della stazione spaziale:

Erano adesso nella sala radio, con le sue apparecchiature già un po' antiquate e rimaste inutilizzate nei dieci anni precedenti il loro arrivo. Dal punto di vista tecnico anche solo dieci anni erano molti. A dimostrarlo bastava Speedy, un tipo di robot assai più sofisticato di quelli che ci dovevano essere nel 2005. D'altra parte vivevano in un'epoca in cui la robotica faceva passi da gigante.

Già all'inizio del racconto i due si accorgono che Speedy, un automa a cui è stato ordinato di prelevare del selenio in una pozza un po' distante dalla loro postazione, non funziona a dovere perché gira attorno alla pozza senza raccogliere nulla. 

Speedy non sta quindi obbedendo alla seconda legge della robotica.

Eppure Powell e Donovan hanno bisogno di quel materiale per ricaricare le loro schermature solari, necessarie per sopravvivere al calore molto intenso del pianeta.

Nel racconto ci sono anche descrizioni di natura chimica a proposito della composizione di Mercurio, espresse da Powell:

"Mercurio non è del tutto privo di atmosfera (...). Ci sono lievi esalazioni che aderiscono alla superficie: vapori degli elementi e dei composti più volatili che sono abbastanza pesanti da essere trattenuti dalla gravità del pianeta. Selenio, iodio, mercurio e gallio, potassio, bismuto, ossidi volatili. I vapori si raccolgono nelle zone d'ombra e si condensano, liberando calore."

Dopo aver indossato delle isoltute e dopo essere usciti dalla stazione spaziale, gli scienziati percorrono una galleria che li porta vicino a Speedy e, di proposito, uno di loro due si mette in pericolo: in questo modo, l'automa interrompe i suoi "girotondi a vuoto" attorno alla pozza, smette di canticchiare pezzi di opere musicali e salva il suo padrone.

Una volta tornati alla stazione spaziale, Powell e Donovan raccomandano con sollecitudine a Speedy di portare loro il selenio e l'automa obbedisce stavolta senza batter ciglio.

Il presente racconto sottolinea la grande rilevanza della Prima Legge della Robotica, fondamentale per l'efficienza degli automi.

C) ESSERE RAZIONALE:

In questo racconto Powell e Donovan litigano con il robot Cutie, che è dotato di capacità di pensiero. 

Cutie è il primo automa in grado di porsi domande sulle proprie origini e sulla propria esistenza.

Infatti Cutie mette in dubbio la capacità degli umani di aver creato i robot.

Powell e Donovan provano a dimostrargli il contrario montando, in sua presenza, le parti di un altro automa.

Eppure nemmeno questa azione convince il "robot pensante", dal momento che crede nell'esistenza di Dio (chiamato Padrone) che prima ha creato i materiali di cui gli uomini si sono serviti nel corso della storia, poi ha creato gli uomini e infine i robot affinché potessero aiutarli. 

Cutie è una macchina che rifiuta di accettare le dimostrazioni di due scienziati, anche se gli sono gerarchicamente superiori.

Non solo: Cutie, con evidente senso di superiorità, deride le "limitate" capacità umane, convinto di essere molto più efficiente di qualsiasi uomo.

"Perché io, in quanto essere razionale, sono in grado di dedurre la verità dalle Cause a priori. Tu, che sei un essere intelligente ma non razionale, hai bisogno che ti venga fornita una spiegazione, ed è esattamente questo che il Padrone ha fatto. Quella di suggerirvi l'idea risibile di mondi e di genti lontane è stata certo una strategia a fin di bene. La vostra mente è con tutta probabilità troppo rozza per afferrare la Verità assoluta."

"(...) siete fatti di un materiale molle e flaccido, debole e deteriorabile, che è costretto per alimentarsi a dipendere dall'ossidazione alquanto inefficace di materia organica... come quella."- indicò con disapprovazione il panino di Donovan- "A periodi alterni entrate in una specie di coma e la minima variazione di temperatura, di pressione atmosferica, di percentuale di umidità e di livello di radiazioni pregiudica la vostra efficienza. Siete solo prodotti provvisori."

Cutie si ritiene un "prodotto finito". 

Fisicamente è molto più forte di Powell e di Donovan grazie alla sua struttura di metallo in grado di assorbire energia elettrica. 

Per Powell e Donovan la fede in Dio è fatta di postulati non verificabili e non dimostrabili.

In questo racconto Asimov, nonostante il suo ateismo, potrebbe aver avuto l'intenzione di evidenziare il rischio da parte degli umani, nell'epoca dell'automazione, di dimenticare la propria fragilità e i propri limiti?

È Cutie a ricordare ai due scienziati l'inevitabilità della morte, e proprio nel momento in cui i due stanno partendo per il raggiungere pianeta Terra:

Cutie emise un sospiro che ricordava il fischio del vento fra intricati fili di metallo. "Il vostro servizio è giunto al termine ed è vicino il momento della fine. Lo prevedevo, ma... Bene, sia fatta la volontà del Padrone".

Il suo tono rassegnato ferì Powell. "Non è il caso che ci commiseri, Cutie. Ci attende la Terra, non la fine".

"Sono contento che la pensiate così" disse Cutie, con un altro sospiro. "Ora comprendo l'utilità dell'illusione".

Se Cutie si rifiuta di ascoltare gli scienziati allora non rispetta la seconda legge della robotica? 

In realtà no: in Io robot, la seconda legge è valida quando non contrasta con la prima.

In un certo momento del racconto si verifica una tempesta solare e Cutie, dopo aver impedito l'ingresso di Powell e Donovan nella sala comandi, riesce a manovrare con molta precisione il raggio di energia dell'astronave, evitando un pericolo letale per gli abitanti della Terra.

D) BUGIARDO:

In questa storia entra in campo per la prima volta la dottoressa Susan Calvin, robo-psicologa sulle astronavi che collabora con scienziati e  ingegneri e analizza la psicologia e i comportamenti dei robot.

È sarcastica, completamente dedita al suo lavoro e piuttosto paranoica. Forse è così che si è sempre protetta da eventuali delusioni nei rapporti con le persone, ma il libro non si sofferma sul passato di Susan Calvin.

Più di una volta la robo-psicologa afferma che i robot sono migliori degli esseri umani, ma nessun racconto chiarisce ai lettori quali sono le ragioni che la spingono a pensarla così. 

L'automa bugiardo è Herbie.

Curioso che Herbie dica di fronte a Susan Calvin di preferire la lettura dei romanzi ai saggi scientifici:"la vostra scienza consiste in una serie di dati che raccogliete e incollate insieme con teorie zoppicanti".

Herbie è capace di leggere nel pensiero degli umani. 

Arriveremo mai a costruire automi telepatici?

Dal momento che è ancora influenzato dalla Prima Legge della robotica, Herbie riferisce a ciascuno studioso e scienziato non la verità ma solo ciò che loro vogliono sentirsi dire, mentendo per non ferirli o danneggiarli in alcun modo. 

Ad esempio, fa credere inoltre alla dottoressa Calvin che il suo innamoramento per un collega sia pienamente corrisposto ma, quando lei stessa si accorge della menzogna, attua una sottile vendetta ponendogli un dilemma ben strutturato dal punto di vista logico-linguistico.

Quando la Calvin chiede al robot di rivelare la causa delle sue facoltà telepatiche di fronte agli scienziati Bogert e Lanning, gli presenta anche la concreta probabilità di ferire l'orgoglio dei due matematici dediti allo studio di questa capacità, nel caso in cui desse la risposta:

"Non puoi dare loro la risposta" -mormorò la psicologa-"perché li feriresti, e tu non devi ferire gli esseri umani. Ma se non gliela dai li ferisci lo stesso, quindi devi darla. Se la dai, però, li ferisci, cosa che non devi fare, quindi non puoi rispondere. Non rispondendo, tuttavia, li ferisci, quindi devi rispondere. Ma se lo fai li ferisci, quindi non devi rispondere. Se non rispondi, però, li ferisci, quindi devi parlare (...)".

La conseguenza finale di ciò è che Herbie impazzisce, urla ed esplode, diventando un mucchietto di metallo.

Conviene, nel quotidiano, tendere a compiacere sempre le persone con cui ci si relaziona, oppure è meglio dosare bene le modalità di dire loro verità spiacevoli?

Comunque il comportamento della Calvin non è molto deontologico.

E) IL ROBOT SCOMPARSO:

Si tratta del racconto più lungo e più complesso del libro.

Susan Calvin e Peter Bogert stanno volando verso un asteroide per cercare Nestor-10, un robot che sembra essersi nascosto tra più di sessanta modelli identici.

Lo distingue dagli altri solo il fatto di non essere stato programmato del tutto secondo la prima legge della robotica, cioè, non può impedire che gli esseri umani si facciano del male.

La Calvin deve trovare Nestor-10 dato che gli abitanti della Terra si scandalizzerebbero se sapessero che un robot non è stato programmato del tutto secondo la prima legge della robotica:

"(...) Tutti gli esseri viventi normali, consciamente o inconsciamente, provano rancore se qualcuno cerca di imporre loro la propria volontà. Se a volersi imporre è una persona inferiore, o che è ritenuta tale, il rancore è più forte. Sotto il profilo fisico, e fino ad un certo grado anche sotto il profilo mentale, un robot è superiore agli esseri umani. Che cosa lo rende servile, dunque? Solo la Prima Legge!"

La Calvin interroga ogni automa. 

Poi, preoccupata, inizia a pensare che Nestor-10 abbia sviluppato un complesso di superiorità nei confronti degli umani e che abbia magari acquisito anche la capacità di fare del male a qualunque studioso.

Alla fine la Calvin riesce a individuare Nestor-10 grazie ad un esperimento.

La questione posta dal racconto è la seguente: le macchine automatizzate, in un futuro non ancora vicino, potranno essere violenti contro gli umani? Come si potrà prevenire l'eventuale problema?

F) CONFLITTO EVITABILE:

In questo post sono state recensite soltanto alcune storie.

Questo ultimo brano, particolarmente impegnativo, inizia con un lungo dialogo tra Susan Calvin e Byerley, coordinatore mondiale.

Siamo nel 2050 e il mondo è politicamente suddiviso in cinque aree: la Regione Tropicale (Africa, Iran, Sud America, Arabia Saudita), la Regione Orientale (Cina, India, Pakistan, Birmania e Indonesia), la Regione Europea (area mediterranea ed Europa centro-settentrionale), la Regione Settentrionale (Canada e Stati Uniti) e la Terra disabitata (Antartide).

La Calvin e Byerley scoprono che le Macchine, computer utilizzati per la gestione dell'economia internazionale, hanno generalizzato la Prima Legge della Robotica. Quindi un robot non può danneggiare l'umanità né permettere che, a causa del suo mancato intervento, l'umanità riceva danno.

Stephen Byerley fa delle riflessioni storiche e le esterna di fronte a Susan Calvin:

"Tutti i periodi dell'evoluzione umana, Susan (...) sono stati caratterizzati da particolari tipi di conflitto, da determinati problemi che sembrava si potessero risolvere soltanto con la forza. Ma ogni volta che si è fatto ricorso alla forza non si è riusciti in realtà ad approdare a niente. I problemi continuavano a sussistere attraverso una serie di conflitti, poi si risolvevano da soli con... come si dice? Ah, sì, non con un botto ma con un sospiro, appena le condizioni economiche e sociali cambiavano."

Non condivido del tutto: per me la storia è fatta di fasi più prospere e di fasi più buie ma non del tutto tragiche. 

Credo sia un po' riduttivo considerare la storia come un ciclo che si ripete tra violenze-guerre e cambiamenti economici. 

Pochissimi periodi storici possono essere considerati soltanto negativi. Cerco di portarvi un esempio.

Con la caduta della civiltà micenea, nel 1200 a.C., i Dori più volte hanno saccheggiato e invaso i territori greci. Così è iniziato il Medioevo Ellenico. Sebbene non siano state conservate testimonianze scritte di quel periodo, sappiamo che esistevano soprattutto le comunità rurali, governate da capi locali. Ma il Medioevo Ellenico è da considerarsi totalmente un'epoca buia? Non direi: gli scavi archeologici, oltre a stabilire che in quei secoli si era sviluppata la lavorazione del ferro, hanno rilevato diverse ceramiche in stile geometrico risalenti a quel periodo. Si ipotizza inoltre che l'influenza fenicia, tra IX° e VIII° secolo a.C., abbia influito sulla fondazione delle πόλεις e sulla rinascita culturale.

Poi Byerley considera le armi atomiche come deterrenti. Ma sarà sempre così?

Poi sono descritte le situazioni delle regioni in cui il mondo è suddiviso.

La Regione Tropicale, ad esempio, è economicamente fiorente e il governatore della zona è 'Ngama che, per assicurare lo sviluppo dell'agricoltura e dei giardini in fiore, fa disboscare le giungle.

L'autore fornisce anche qualche informazione a proposito dello sviluppo demografico della regione:

"Ma la tendenza era verso l'espansione. La Regione Tropicale era l'unica in cui l'incremento demografico dovuto all'immigrazione superava quello dovuto alle nascite."

Dice 'Ngoma a Byerley: "Noi abbiamo fiducia nel futuro, non ci preoccupiamo dei rigurgiti ideologici del secolo scorso come voi settentrionali".

Per "settentrionali" qui intende probabilmente gli Europei, tuttora eredi delle ideologie del secolo scorso. 

I tragici e recenti fatti dimostrano come i termini "comunista", "fascista" e "nazista" vengano utilizzati a sproposito: per Putin gli Ucraini vicini alla mentalità dell'Europa occidentale sono nazisti. In Italia invece, chi si dichiara contrario alla genitorialità degli omosessuali viene etichettato come "fascista" mentre invece chi prova ad impegnarsi a vedere in una prospettiva ampia e ben documentata le questioni dell'immigrazione e del lavoro viene facilmente bollato come "comunista".

A proposito della Regione Europea, governata da Madame Szegeczowska, Asimov ha fatto nel secolo scorso delle predizioni abbastanza esatte e non così lontane dalla realtà dato che, ad oggi, risulta un'appendice economica degli Stati Uniti ed è soggetta in maniera generalizzata al calo demografico:

Non era neanche probabile che la Regione migliorasse le sue condizioni rispetto alle altre zone della Terra: l'unica tendenza all'espansione le veniva dalle vivaci province sudamericane. Era la sola in cui negli ultimi cinquant'anni si fosse registrato un netto calo demografico. Era la sola che non avesse potenziato in maniera rilevante i propri impianti produttivi e che non offrisse nulla di radicalmente nuovo alla civiltà umana."

Infatti se la popolazione mondiale aumenta in questi anni è soprattutto grazie all'Africa.

"Non ci sono più barbari capaci di sconvolgere la società. Potremmo essere noi i barbari di noi stessi".

Nelle ultime due pagine del libro, la Calvin e Byerley si interrogano su quale possa essere il bene per il futuro dell'umanità: una società senza classi? Una totale urbanizzazione dei territori? Una civiltà contadina?

Per Byerley solo le Macchine, diventate ormai simili a divinità, possono rivelare agli umani la strada più probabile, dato che a loro è affidato il totale controllo dell'economia.