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22 agosto 2025

"Anonimo veneziano", G. Berto:

15) VIVERE!

Romanzo breve e tuttavia... uno dei più tristi che io abbia mai letto. 

Da un omonimo film, l'autore Giuseppe Berto ha tratto ispirazione per un romanzo.

"That's the problem of the pain: it demands to be felt."

"È questo il problema del dolore. Esige di essere sentito."

(Augustus Waters, "The fault in our stars")

A) I DUE PERSONAGGI PRINCIPALI:

Nella stazione, il rapido delle ore dodici da Milano arrivò a fermarsi con innaturale dolcezza sul finire del binario numero quattro, senza un rumore proprio, finché non si sentì il soffiare dell'aria compressa che apriva le porte automatiche.

Venezia, novembre, fine anni Settanta.

I due personaggi principali sono anonimi. 

In ogni caso, sono un uomo e una donna, entrambi al di sotto dei quarant'anni.

Anche se l'autore descrive che cosa indossano non possiamo tuttavia farci un'idea precisa del loro aspetto fisico:

(...) Lei scese per ultima, dalla vettura di coda, e s'incamminò senza esitazione palese, ma a testa bassa, come volutamente incurante di vedere se fossero venuti a prenderla. Vestiva con sobrietà ricercata, un tailleur di lana tra il verde e il marrone, una grande borsa di cuoio, un ombrello che, chiuso, aveva minuscole dimensioni. Al collo, sulla camicetta color tabacco, portava un semplice filo di perle, che forse non erano neanche vere.

(...) Lui (...) la stava aspettando lì, cioè in testa al marciapiede numero quattro, da dove lei sarebbe necessariamente dovuta passare, si capisce, se fosse venuta. Era venuta. Ora la guarda quasi a sfida, lei troppo bella ed elegante, mentre lui nei capelli, nelle pieghe del viso, nell'impermeabile gualcito, nelle scarpe non nuove né pulite, esibisce a sufficienza i segni d'un genio che non ha avuto molta fortuna.

L'uomo e la donna in questione risultano sposati solo per legge, dal momento che lei se ne è andata otto anni prima con il loro figlio Giorgio, all'epoca di tre anni. 

Il motivo della fine dell'amore? 

L'anonima protagonista non sopportava più uno stile di vita frugale e precario con un musicista di oboe di notevole talento che, malgrado le notevoli capacità e la solida formazione presso il Conservatorio "Benedetto Marcello", non ha trovato il giusto contesto e le giuste conoscenze per poter emergere.

Si sono conosciuti da giovanissimi quando lei studiava Lingue alla Ca' Foscari.

La donna ora convive a Milano con il ricco Attilio e ha avuto un'altra figlia.

B) COME TRASCORRONO LA GIORNATA?

Camminano per le vie e le calli di Venezia fino a raggiungere un motoscafo e a quel punto lui adotta un atteggiamento sarcastico: le rinfaccia di essere stata e di risultare tuttora troppo affascinata dal denaro, le dà praticamente dell'opportunista insensibile dato che, dopo la loro separazione non legale, ha preferito convivere con un uomo molto più ricco invece di provare a salvare il loro rapporto. 

Oltretutto, l'uomo è infastidito anche dal suo perbenismo da cristiana, dal momento che lei stessa pretendeva l'annullamento del loro matrimonio e non il divorzio. 

Sapete in quale caso la Chiesa permette l'annullamento? Solo se uno dei due coniugi, dopo aver detto "sì" davanti a dei testimoni e alla domanda del sacerdote relativa alla procreazione dei figli, nella vita matrimoniale rifiuta completamente la dimensione sessuale ed esclude anche di volere dei figli. Casi rarissimi oramai!

Al momento del pranzo i due protagonisti decidono di entrare nella taverna che frequentavano anni prima, da studenti. 

In quel luogo, il suonatore di oboe le rivela la tremenda paura che nutriva, nel momento in cui erano amanti, di poterla perdere. Per questo sperava che con l'arrivo di un figlio la ragazza si legasse a lui per sempre.

La replica della donna a questa confidenza è, a mio avviso, demenziale: "E con questo vorresti sostenere che Giorgio è più tuo che mio?"

A questo commento un po' indignato volevo aggiungere altre brevi riflessioni: 

1) Secondo me esiste anche un intuito maschile, oltre che una grande sensibilità spesso nascosta da convenzioni sociali interiorizzate da bambini. 

(Mi sembra di essere trasparente per il sesso opposto dato che negli ultimi anni non posso più permettermi di nascondere alla componente maschile alcun pensiero né alcuna emozione, positivi o negativi che siano).

2) Comunque, se un giovane uomo teme che, dopo gli appuntamenti, spesso caratterizzati da manifestazioni di natura sessuale, la ragazza con cui sta possa sparire prima o poi, forse dentro di sé ha già intuito di essere considerato soprattutto come uno strumento di ricerca di piacere.

3) Ad ogni modo, l'arrivo di un figlio non risolve mai i problemi di comunicazione di una coppia, e crederlo è stato uno degli errori del musicista del romanzo. Quindi probabilmente la loro relazione, esclusivamente passionale, alimentava le insicurezze del musicista di oboe e costituiva un amore tormentato.

4) Il musicista ammette che loro due, negli anni della loro storia, non hanno mai condiviso la loro interiorità: "Non abbiamo mai parlato molto." 

Non solo: l'uomo, nel corso di quel pomeriggio, ammette le proprie colpe verso la donna dato che sa di aver avuto atteggiamenti possessivi e irresponsabili verso di lei, sa talvolta di essere tagliente e tremendo con le parole.

Lei no: appare una borghese viziata che crede di essere soltanto dalla parte della ragione. Si dimostra insofferente verso di lui nelle prime ore di questo loro incontro. 

C) LA DONNA DI QUESTO ROMANZO:

-"Fariseista": vuole l'annullamento del matrimonio ma il suo caso non vi rientra. Considera che solo il suo ex amante sia dalla parte del torto, vede solo una piccola parte della realtà.

-Contraddittoria: lo lascia in un momento di crisi economica, proprio quando, con una laurea in Lingue, avrebbe dovuto trovarsi lei stessa un lavoro e stargli vicino e spronarlo nella sua carriera, se lo avesse davvero amato. In epoca analogica i laureati in Lingue lavoravano come dannati alle traduzioni, spesso prima di diventare insegnanti.

-Cerca solo il piacere sensuale del momento presente.

-Puntigliosa nel rinfacciare le mancanze altrui.

-Teatrale nel suo atteggiamento: non mancano, nel corso della narrazione, momenti in cui lei urla contro il suo "legale marito" davanti a molte persone.

D) PER QUALE MOTIVO IL MUSICISTA DI OBOE L'HA FATTA VENIRE?

Per rivederla un'ultima volta dal momento che, pochi mesi prima, gli è stato diagnosticato un cancro al cervello:

"(...) il segnale della fine, voglio dire, sarà che non ci vedrò più. Così mi hanno detto. Una mattina magari apro gli occhi e sarà buio. Oppure capiterà a poco a poco.

Tuttavia, quando l'artista glielo confida, lei reagisce in modo orribile:

"Vorrei che fossi già morto. Da te non ho avuto altro che male".

Ma che scatole enormi come i grattacieli!! Vedete? Pensa soltanto a se stessa, alla propria sofferenza, come le primedonne.

Malgrado ciò, il professionista di oboe probabilmente la ama ancora:

(...) Ti sei accorta di come ti ho guardata tutto il giorno? Col tormento di non perdere niente di te. Quando non vedrò più nulla, voglio vedere te, occhi, capelli e bocca, e le piccole rughe, fino all'ultimo istante.

A questo punto, la donna scoppia in lacrime: improvvisamente e stranamente è mossa a compassione e manifesta l'intenzione di rimanere con lui a Venezia per un po' di giorni, ma il musicista rifiuta questo proposito per due ragioni.

La prima consiste nel fatto che non desidera essere compatito, la seconda invece, è relativa all'accettazione di lei come una donna diversa da come l'aveva idealizzata anni prima, per di più con delle responsabilità di madre.

E) COME IL MUSICISTA SPENDE I SUOI ULTIMI GIORNI DI VITA?

Li spende bene! 

Con un gruppo di ragazzi del Conservatorio che hanno fondato un'orchestra da camera, il protagonista maschile di questo romanzo sta registrando, nel suo appartamento, un concerto presentato come Anonimo Veneziano.


Nella sua ultima fase di vita avviene un miglioramento di tipo morale dato che ammette sinceramente le proprie colpe e i propri difetti, facendo un revival della propria esistenza in maniera alquanto consapevole e percettiva.

Da non trascurare però che il musicista, con questo concerto, si concede una sorta di riscatto artistico, in modo tale da poter continuare a vivere in un'opera musicale e da lasciare qualcosa di sé al figlio che non ha potuto crescere.

F) L'ANONIMATO NEL LIBRO:

Introduco quest'ultimo paragrafo della recensione con una clip.

D'altra parte, pensatela come volete, dite pure che The fault in our stars è sdolcinato e strappalacrime, che ha per protagonisti due adolescenti molto lontani dagli adolescenti della vita reale e troppo maturi. 

Per me non è così. Mi commuovo ancora quando vedo quel film.

The fault in our stars è un capolavoro relativo ai temi della malattia, del dolore e della morte e dà anche un'enorme importanza sia all'unità familiare sia a quelli che sono i veri valori della vita, fondamentali per essere ricordati:

Concentriamoci per qualche attimo sull'aggettivo anonimo nel libro di Giuseppe Berto:

- Anonimo è l'aggettivo dell'opera di Alessandro Marcello, musicista e compositore attivo nel XVIII° secolo.

-Per quali motivi i due protagonisti non hanno nome?

Per quel che riguarda lei, questa scelta da parte di Giuseppe Berto è facile da spiegare: è una donna che non ha talenti speciali, ma solo potenzialità che, dopo l'università, non ha voluto sviluppare. 

Non ha sentimenti profondi e, ad una vita semplice, preferisce la vita da perfetta mantenuta che, oltretutto, di tanto in tanto tradisce il  compagno con altri uomini. Dunque, la protagonista è anonima, piuttosto insignificante. Assolutamente non paragonabile alla ricchezza interiore di Hazel Lancaster! Hazel è altruista, molto intelligente e molto lucida, sia nel libro sia nel film si preoccupa del futuro dei genitori una volta che lei non ci sarà più.

Invece, il protagonista di Anonimo veneziano, con la registrazione del concerto evita l'oblio dato che vuole lasciare un segno di sé come di un uomo che, seppur imperfetto e difettoso sotto certi aspetti, ha avuto una meravigliosa inclinazione artistica. 

Se Augustus Waters non è diventato famoso come sognava ma è stato comunque amato profondamente per il suo ottimo carattere, l'anonimo musicista di oboe ha vissuto relazioni che o non lo hanno valorizzato come persona oppure non sono state coinvolgenti: dopo la separazione, ha infatti goduto soltanto di relazioni fisiche con prostitute.

Oltretutto, pur con il suo grande talento, non ha potuto instaurare le giuste amicizie che lo aiutassero a raggiungere il successo nazionale o internazionale. Egli dunque è anonimo per questioni di sfortuna e per una mancata realizzazione in ambito affettivo.

Significativa infine è l'ultima pagina: prima che la donna se ne vada, lui le regala la sua copia del libro del Qohelet, come implicito invito a valorizzare il presente e a non sprecare quel che le resta della vita.

Qui se volete rispolverare o leggere le mie riflessioni sul Qohelet:

https://riflessionianna.blogspot.com/2020/07/il-libro-del-qohelet-spunti-di.html


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