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26 settembre 2025

30

Ho fatto il passaggio di decina stamattina molto presto💥.

Dalle mie parti questa la si potrebbe definire la prima giornata dal clima autunnale dopo due temporali forti (uno mercoledì, l'altro ieri sera).

Per quanti di voi il raggiungimento dei 30 anni è stata una tappa di "revisione di giovinezza" e di "piccole riflessioni"?

Nei giorni scorsi, il progressivo avvicinarsi del numero 30 tondo tondo mi ha indotta a formulare un piccolo bilancio mentale relativo agli ultimi anni.

Soprattutto tra i 20 e i 28 ho vissuto una fase decisamente intensa e gratificante: all'università ho studiato con passione, risultando brillante oltre che la più motivata del mio corso, ho dato alla luce due libri che hanno visto una minima diffusione nazionale oltre che locale, mi sono cimentata in diverse attività di volontariato, laico e diocesano, culturale e sociale, ho sperimentato posizioni lavorative diverse l'una dall'altra riscoprendomi una persona con una mente duttile e versatile, soprattutto durante dei corsi di formazione professionale a cui ho aderito, ho coltivato molteplici interessi, dalle camminate in collina e montagna all'arte e alla musica. 

Durante un laboratorio centrato sul rapporto tra cristianesimo e partecipazione civico-politica ho incontrato una persona meravigliosa, poco più grande di me, con cui sto gradualmente costruendo progetti piuttosto importanti. Ci siamo conosciuti nella primavera del 2022.

Una sera, nel corso di un'attività in cui ci siamo suddivisi in piccoli gruppi (massimo tre persone), io e Matthias sembravamo già una squadra inter-dipendente l'uno dall'altra e a me piacevano molto quegli occhi scuri intelligenti e sensibili, nei quali ho intuito un po' della storia della sua vita.

L'esercizio di riflessione proposto in un incontro era molto stimolante: tutti i partecipanti al laboratorio dovevano fingere di essere assessori o consiglieri comunali o referenti di centri sociali e sportivi di un paese del bergamasco che, dopo essere stato gravemente colpito dalle ondate di Covid, doveva ri-organizzare le iniziative per il benessere fisico e psicologico della popolazione.

Io e Matthias eravamo rispettivamente nel ruolo di assessore allo sport e coordinatrice di un centro sportivo e, nel giro di 20 minuti, abbiamo scritto un testo sull'importanza di avviare dei lavori di restauro del posto per scongiurare il degrado e strappare così gli adolescenti dal rischio di incappare nella droga o di formare le baby gang. 

Sono sincera: le idee di quel breve tema di carattere argomentativo erano praticamente tutte di Matthias, io le ho semplicemente trasposte in uno stile formale convincente.

La fase successiva di confronto non ci è andata così male dato che il "sindaco" (un avvocato ospite del Centro Pastorale di quella sera) ha decretato che la priorità per i fondi dovesse essere assegnata innanzitutto alle RSA, poi alle politiche giovanili e infine ad infrastrutture e turismo.

Comunque "nei miei 20" non credo di aver mai perso tempo.

A 29 anni ho dovuto rallentare un pochino i ritmi... terminata la mia esperienza di lavoro in stazione per Italo, ho avvertito un senso di inquietudine che di tanto in tanto mi faceva piangere. 

Qualche volta mi chiedevo: "Dopo tutto questo vivere intensamente cogliendo una serie di occasioni e di opportunità, dopo due libri e con una relazione seria da far evolvere con il tempo, dove vuoi andare esattamente?"

I 29 anni sono sicuramente stati il momento in cui, grazie al Movimento Drin Drin, ho potuto sperimentare alcune occasioni di sano networking sia con alcuni miei corregionali sia con persone provenienti da tutta Italia. 

Tuttavia, questo 2025 per me è stato un anno nel complesso difficile: sono rimasta senza nonni prima della fine dell'inverno e questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da sbalzi di autostima, incertezze e senso di inadeguatezza nei confronti della società in cui vivo.

In certe giornate mi sentivo più determinata, in diverse altre invece mi sono ritenuta incapace, inetta, iper-critica con me stessa e con gli altri, fuori contesto durante feste o anche in qualche momento di convivialità.

Revival post-adolescenziale poco prima di raggiungere ufficialmente la terza decina?! Non lo so.

Sono una perfezionista, sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista morale. Infatti a momenti ho paura di risultare irritante per chi mi circonda.

Per me questi 30 anni sono l'inizio di una transizione dalla "prima giovinezza", fatta di idealismi, di entusiasmi e di mille attività alla "giovinezza matura" visto che ho appena iniziato a vivere di concreti obiettivi, prima di tutto professionali.

A differenza dell'inizio dell'anno almeno ho le idee chiare di quel che voglio fare nella vita: ritengo di riuscire a dare la migliore immagine di me stessa come lavoratrice nel ruolo di insegnante, per il quale ho smesso di sentirmi non adeguata.

Poi mi auguro che i miei eventuali figli assomiglino a Matthias in tutto (sabato scorso sono riuscita a dirglielo): io sarò anche più creativa e più incline alla riflessione di tipo interpretativo ma credetemi, si vive meglio con il suo carattere, è più mite, più obiettivo e molto portato ad analizzare e a comprendere nel profondo le situazioni di conflitto. 

D'altronde, la sua tesi di laurea triennale verteva proprio su questo argomento. 

Inoltre, intorno ai 35 anni vorrei cambiare settore di volontariato: mi piacerebbe entrare nell'ambito della cura degli anziani nelle Case di Riposo e nelle RSA per leggere loro dei racconti e dei romanzi, portando magari anche adattamenti miei.

Oggi ho in programma una mezza giornata piacevole.


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