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4 luglio 2023

"Espiazione", Ian McEwan:

E' opinione diffusa che gli autori anglo-americani del Novecento adottino, all'unanimità, uno stile di narrazione rapido, sintetico, minimale nella struttura della sintassi. 
Vi assicuro che non è il caso di questo romanzo molto lungo. 
Si tratta di un labirinto di personaggi!

Espiazione è suddiviso in tre parti e la prima parte è interamente dedicata alla narrazione, nei minimi dettagli, di un'intera giornata.

TRAMA E TEMATICHE DI "ESPIAZIONE":

Lo spettacolo per il quale Briony aveva ideato locandine, programmi e biglietti, costruito il botteghino con un paravento sbilenco e foderato di carta rossa la cassette dei soldi, era opera sua, frutto di due giornate di una creatività tanto burrascosa da farle saltare una colazione e un pranzo. Quando ebbe concluso i preparativi, non le restò altro da fare che contemplarne la stesura definitiva e aspettare di veder comparire i suoi cugini dal lontano nord. Ci sarebbe stato un solo giorno di tempo per le prove, prima dell'arrivo di suo fratello.

Siamo nel Regno Unito a metà degli anni Trenta. E' estate. La protagonista è Briony, tredicenne il cui passatempo preferito è fantasticare e creare dei racconti da mettere in scena come spettacoli. La piccola Tallis sente di essere portata per la scrittura.

Nelle prime pagine credevo di vedere in Briony una parte di me da bambina ma poi mi sono ricreduta. In realtà sono più simile a Cecilia, la sorella maggiore.

Mai formulare giudizi prima di arrivare a metà lettura di un libro, eppure è un errore che talvolta mi capita di fare! 

Briony vuole propinare ai cugini Lola, Jackson e Pierrot la recita del suo dramma Le disavventure di Arabella.

Eccovi i contenuti di questa storia: la giovane Arabella è follemente innamorata di un conte crudele. Poi la ragazza si ammala di colera e, costretta a letto in una soffitta, inizia a maturare e a scoprire la capacità di riflessione e di ironia. A quel punto, un medico, che in realtà è un principe sotto mentite spoglie, riesce a curarla e a guarirla. Quindi in una ventosa giornata primaverile avvengono le nozze tra i due.

Nonostante l'impegno di Briony nell'allestire tutto, per i tre cugini la recita che la ragazzina vuole mettere in scena per l'arrivo del fratello Leon non è una priorità e non è entusiasmante, dal momento che soffrono, ognuno in modi diversi, a causa del recente divorzio dei genitori. Si tratta di una delle separazioni più drammatiche e più dolorose che, a mio avviso, possano accadere: la zia di Briony ha abbandonato figli e marito per trasferirsi con il suo amante a Parigi. 

E' evidente in questo libro che ai cugini manca una figura materna di riferimento.

Jackson e Pierrot hanno soltanto otto anni e manifestano comportamenti aggressivi. Pierrot inoltre è capriccioso e Jackson coltiva una serie di paure e di insicurezze. 

Lola, quindicenne pallida con i capelli rossi, nutre invidia e antagonismo verso le capacità di scrittura e di recitazione di Briony. 

Lola in effetti ritiene che la rappresentazione di questa storia sia soltanto l'ennesima occasione, per la cugina, di mettersi in mostra.

Molto evidente, in questo libro, è il tema dei rapporti familiari: Emily, madre di Leon, Cecilia e Briony, nutre una conclamata preferenza per la figlia aspirante scrittrice. 

Emily è una donna apatica e annoiata. Le sue giornate passano mentre è o a letto con le sue continue emicranie o a qualche cena o ricevimento tra alto-borghesi. Il marito Jack è sempre lontano, sempre al lavoro e quindi assente per i figli.

Cecilia (Cee) è una ragazza di ventitré anni, molto buona, molto protettiva e responsabile nei confronti di Briony: quando Briony era piccola e soffriva di incubi notturni la sorella maggiore andava nella sua camera per tranquillizzarla "Torna indietro. E' solo un brutto sogno. Torna da me"

Cee Tallis ha una buona cultura letteraria anche se è uscita dal Girton College con il minimo dei voti. Nella prima parte del romanzo, non sapendo che cosa fare della propria vita, trascorre molto tempo in casa sforzandosi di recuperare un rapporto con la madre. 

Ma in questo caso una relazione tra madre e figlia non c'è mai stata dal momento che la signora Emily considera Cecilia un'intellettualoide inconcludente e senza alcun progetto di vita. E' proprio ostile a questa figlia, caratterialmente altro da lei.

A inizio romanzo infatti Cecilia Tallis è in una fase di stagnazione e di isolamento familiare, insoddisfatta di sé. L'unico con cui la ragazza ha un rapporto di complicità è Robbie Turner, figlio della domestica di casa Tallis.

Robbie è in una fase complessa della propria vita: diplomato nello stesso College di Cecilia, ma con il massimo dei voti, vorrebbe ricominciare l'Università per diventare medico, dal momento che non ha voglia di iniziare la carriera da insegnante.

In quella calda giornata del 1935 Robbie Turner si rende conto di amare Cecilia: per questo scrive due bozze di una breve lettera destinata alla ragazza. La prima bozza ha contenuti osceni, la seconda invece esprime in modo genuino e forte i suoi sentimenti.

Robbie quindi consegna a Briony, cioè, alla persona più sbagliata, una busta con la breve lettera per Cecilia. Solo che il giovane ha commesso involontariamente uno sbaglio: ha inserito la lettera più volgare. 

Il compito di Briony sarebbe quello di portare la busta a Cecilia ma, prima di consegnargliela, la apre e, leggendo quelle parole, la ragazzina si convince che Robbie Turner sia un maniaco pervertito.

Più tardi, Briony Tallis intravede Robbie e Cecilia consumare un rapporto nella biblioteca di famiglia e interpreta l'evento come un'aggressione di Robbie ai danni della sorella. 

Arrivano Leon e Paul Marshall, industriale di una marca di cioccolato. Dopo una cena a base soprattutto di discorsi insulsi, i tre cugini, nel buio della sera inoltrata, spariscono. 

I componenti e i domestici della famiglia Tallis si dividono in gruppi per cercarli.

Anche Briony li cerca per conto suo e, nel buio, scorge Lola piena di lividi mentre un'ombra si allontana. La cugina ha subito violenza ma, a causa del grande shock, non riesce a ricordare nulla di quel che ha passato. 

Briony, in preda alle sue fantasie e alle sue interpretazioni immature di ciò che ha visto in biblioteca qualche ora prima, davanti ai familiari e al commissario di polizia accusa dello stupro Robbie Turner, dichiarando più volte di averlo visto bene in faccia.

Robbie Turner, poco prima dell'alba, torna a casa Tallis dopo aver recuperato i gemelli Jackson e Pierrot e prontamente viene arrestato e accusato di eccessiva esuberanza sessuale

Quando Briony vede, dalla finestra della sua camera, i poliziotti che mettono le manette a Robbie Turner, si sente soddisfatta per aver sconfitto il cattivo e protetto sua sorella.

D'altro canto, Cecilia inizia a nutrire odio verso la sorella minore e decide di tagliare completamente i rapporti con la madre e il fratello. Per questo esce di casa e inizia a frequentare una scuola per infermiere. E come ha ragione nella sua furia e nella sua indignazione!

Se io avessi una sorella minore così maliziosa e così bugiarda da rovinare la vita all'uomo che amo taglierei i rapporti del tutto. La detesterei vita natural durante. Ma, prima ancora, la prenderei per un orecchio per portarla dritta da uno psichiatra.

Questo è soltanto un riassunto stringato della prima parte! 

Prima di continuare la recensione di questo romanzo molto avvincente, da cui è stato tratto un film molto fedele, vi invito a riflettere su alcune questioni.

-La malizia e la calunnia fanno star male soltanto chi li subisce o anche chi li compie?

-C'è un parente con il quale in questo periodo vi trovate in difficoltà a relazionarvi oppure con cui siete in difficoltà di dialogo? Per me ci sono state un po' con tutti i membri della mia famiglia, soprattutto due anni fa. Credo siano situazioni e condizioni che si creano durante difficoltà familiari oppure quando la mancanza di vera e propria comunicazione esplode, spesso durano a tempo determinato e quindi dopo un po' passano: cambiamo noi e cambiano le situazioni socio-familiari. Altra cosa sono le discussioni tra membri della famiglia, a mio avviso, è positivo che siano frequenti. E' il mutismo il problema, non le divergenze!

Domenica pomeriggio ad esempio ho discusso con quello che alcuni miei parenti dicevano a proposito delle manifestazioni di "gay pride". 

Premesso che sono sempre stata per il rispetto, per l'inclusione e contro le discriminazioni, ritengo che gli "LGBT+qia" abbiano sicuramente dei diritti, debbano essere padroni della loro vita e delle loro scelte senza timori di pestaggi e licenziamenti, ma non hanno tutti i diritti (ad esempio, GPA e fecondazione assistita). C'è un limite alla libertà individuale, lo sapete? Per cui, un trans o un bisex è libero di partecipare ad una di quelle manifestazioni in mutande, tanto non è un problema mio (casomai è un problema dell'amministrazione comunale) e non sono affari miei i suoi gusti di non-vestiario, ma non deve assolutamente permettersi di adottare comportamenti aggressivi e cattivi nei confronti di chi semplicemente la pensa come me (sì al rispetto e all'inclusione, assolutamente no a GPA, fecondazione assistita e indottrinamento gender)! Dietro quella seminudità c'è un atteggiamento di odio rabbioso e una terribile volontà di provocare e di accentuare le divisioni sociali. 

A me non danno fastidio gli orientamenti sessuali diversi dal mio, non mi fanno rabbia le idee diverse dalle mie, mi fanno piuttosto indignare atteggiamenti che mirano esplicitamente a tappare la bocca a chi, come me, ha spirito critico verso volgarità, individualismi, sfruttamento del corpo femminile e maschile, mercato dei bambini, insegnamento dell'ideologia gender nelle scuole (ci sono ben altre priorità educative nelle scuole, miei cari!😡 Come insegnante di Lettere avrò altri temi antologico educativi ai quali dare la precedenza). La comunità LGBT+qia chiede dei diritti civili, ma si comporta in modo incivile. Se vuoi essere rispettato dagli altri, sei indubbiamente tenuto a dare rispetto. Con manifestazioni pacifiche, non con manifestazioni insultanti! Sapete che Jacopo Coghe, presidente di ProLife-Roma, avrebbe potuto denunciare ai carabinieri chi ha imbrattato le serrande della sede della Onlus con scritte ingiuriose come "aborto libero, fasci appesi"?

Per qualche mio parente risulto intollerante e portata a generalizzare considerandoli "feccia" e "massa di cattivi" perché non sono tutti così. 

In realtà non sono né intollerante, né omofoba, né neo-fascista. Per quel che riguarda voi lettori: se lo capite bene, altrimenti vi consiglio caldamente non soltanto di uscire da qui ma anche di eliminare per sempre questo blog dalla cronologia delle ricerche. 

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La seconda parte inizia con scene di guerra. Pochi anni dopo, Robbie Turner si è arruolato nell'esercito inglese anche per avere uno sconto di pena dal carcere. 

Poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, Robbie e Cecilia non si possono rivedere in carcere ma si scambiano alcune lettere in cui non soltanto ribadiscono la verità dei loro sentimenti ma si confrontano su autori e libri. (Sembrano me e Matthias). 

Cecilia è riuscita a diventare un'infermiera professionale. 

Prima che Robbie parta per la guerra i due giovani si rivedono durante la pausa pranzo di un turno di Cecilia.

Robbie viene inviato a combattere in Francia e, con altri suoi commilitoni, deve raggiungere Dunkerque dove gli inglesi si stanno ritirando dopo una pesante sconfitta. 

Però Robbie è ferito, ha una scheggia nell'anca. 

Mentre si dirige a Dunkerque mille pensieri si affollano nella sua mente: gli orrori della guerra, l'immagine di Cecilia e la promessa di ritornare da lei. 

Non mancano inoltre le sue domande su Briony: chissà cosa può averla spinta a dare una testimonianza falsa degli avvenimenti, a cui tutti hanno creduto. E poi si chiede: se io sopravvivessi alla guerra e sposassi Cecilia, potrei perdonare Briony e mantenere rapporti civili con la famiglia di Cecilia? 

Briony. Se Cecilia si fosse riconciliata con la famiglia, se le sorelle si fossero riavvicinate, non ci sarebbe stato modo di evitarla. Ma avrebbe potuto accettarla? Ritrovarsi insieme nella stessa stanza? 

(...) Briony era solo una bambina nel trentacinque. Sì, era solo una bambina. Ma non tutti i bambini spediscono un uomo in galera con una bugia. Non tutti i bambini sono così determinati e malevoli, tanto coerenti, senza un attimo di esitazione, senza un solo dubbio.

Alla fine della seconda parte del romanzo Robbie si addormenta, tormentato dal dolore che gli procura la scheggia.

Terza parte. Briony ha diciotto anni e anche lei si è iscritta alla scuola per infermiere, ma senza alcuna attrazione per questa professione. Le sue giornate, all'interno di un ospedale di Londra, sono scandite tra turni da tirocinante e pomeriggi di lezioni e di studio. Durante i suoi turni è severamente sorvegliata, come anche le altre infermiere, dalla rigida e inflessibile caposala Drummond. Ha inviato una copia dattiloscritta di un romanzo breve ad una redazione che lo ha rifiutato:

Gentile signorina Tallis ... A dispetto di un buon ritmo di scrittura e di certe felici osservazioni, non accade granché, dopo un inizio tanto promettente. (...) Anziché indugiare tanto a lungo sulle sensazioni dei tre personaggi, non sarebbe possibile presentarceli in maniera più stringata(...)? A dirla in parole semplici, le occorre la spina dorsale di una storia.

A diciotto anni Briony è piena di rimorsi per aver rovinato la giovinezza a Cecilia e a Robbie. 

Durante una giornata libera dal tirocinio, Briony esce dall'ospedale. Vuole raggiungere la casa di Cecilia e farle visita.

A questo punto mancano ancora una sessantina di pagine al finale che non voglio svelare.

Robbie Turner è innocente. 

Briony riuscirà a incontrare la sorella per scusarsi e potrà a ricorrere alla giustizia al fine di ritirare la sua falsa testimonianza? Chi ha violentato Lola? Se Robbie non è assolutamente l'autore di questo reato, è possibile che sia stato proprio l'uomo che, all'inizio del secondo conflitto mondiale, ha sposato Lola? 

Dettaglio non trascurabile: nell'epilogo i lettori scoprono che Briony è diventata una scrittrice di successo e che è l'autrice di tutte e tre le sezioni del romanzo, ideato e scritto per espiare la sua colpa:

Ho ritenuto mio dovere non nascondere nulla- nomi, i luoghi, le circostanze esatte,- ho riferito tutto come se si trattasse di un archivio storico. In termini legali, tuttavia, così mi è stato detto da vari editori nel corso degli anni, le mie memorie non potranno mai essere pubblicate mentre sono ancora vivi i complici del mio crimine (cioè Lord Marshall e Lola). Si è liberi solo di diffamare se stessi e i morti.

UN PASSAGGIO CHE MI HA COLPITA MOLTO:

Sto per ricopiare un estratto a proposito della "commedia della vita" e della concezione del tempo. 

Ogni mistero generava mistero; chissà se gli altri erano vivi quanto lo era lei. Essere Cecilia era un'esperienza forte quando essere Briony? Anche sua sorella possedeva una vera se stessa nascosta sotto la cresta di un'onda, e passava del tempo a pensarci, tenendosi un dito davanti alla faccia? Era così per tutti gli altri, compresi suo padre, Betty, Hardman? Se la risposta era sì, allora il mondo, la società doveva essere complicata in modo insostenibile, con i suoi due miliardi di voci, e coi pensieri di tutti allo stesso livello e le pretese di una vita altrettanto intensa da parte di tutti, e con l'unanime convinzione di essere unici, quando nessuno lo era. Uno poteva annegare in tanta irrilevanza. Ma se la risposta era no, allora Briony si ritrovava circondata da macchine, intelligenti e gradevoli a vedersi, ma prive del genio intimo che lei si sentiva dentro. Il mondo conchiuso che aveva disegnato con la chiarezza di parole perfette era stato snaturato dagli scarabocchi di altre menti, di altri bisogni; e perfino il tempo, così facile da segmentare sulla pagina in atti e scene, nella realtà gocciolava via a poco a poco in modo incontrollabile.

In questo passaggio Ian Mc Ewan sembra pirandelliano. 

Nel teatro della vita non ci sono prove e noi umani viviamo attraverso una maschera che ci siamo costruiti durante la nostra infanzia quando l'unico mondo di relazioni era la nostra famiglia.

Questa maschera si chiama personalità, ed è data dal nostro vissuto, dalle relazioni familiari, dall'educazione ricevuta. E tutti noi facciamo esperienza della vita.

(...) chissà se gli altri erano vivi quanto lo era lei= Però che cosa significa "essere vivi" per una Briony all'alba della vita? Significa fantasticare, costruire interpretazioni immature e maliziose su quel che non si è ancora in grado di capire? Oppure "vivere" è mettersi in gioco, appassionarsi di ciò che si fa e relazionarsi?

Il mondo conchiuso che aveva disegnato con la chiarezza di parole perfette era stato snaturato dagli scarabocchi di altre menti= Qui Briony è molto arrabbiata con i cugini che durante le prove non danno il giusto senso alla lettura delle battute della sua storia. Comunque è segnale di perfezionismo e di "complesso di superiorità" il vedere come ordinato e chiaro il proprio mondo e soprattutto il considerare "scarabocchi" tutti i comportamenti altrui che ci dispiacciono e ci deludono.

e perfino il tempo, così facile da segmentare sulla pagina in atti e scene, nella realtà gocciolava via a poco a poco in modo incontrollabile= questo è vero. Lo scrittore è padrone del tempo del suo romanzo. Nella vita reale il tempo continua a scorrere ma così è perché, come pensa il mio Elia, protagonista dell'Umanità è nelle nostre mani, il tempo, soprattutto il presente, scorre come la corrente di un ruscello. E gli uomini di ogni epoca hanno perso  tempo prezioso per inseguire brama di potere, manie di protagonismo, soddisfazione dei propri egoistici interessi.


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