Io e Matthias vi presentiamo la biografia e alcuni componimenti di un poeta turco vissuto nel secolo scorso.
I contributi di Matthias sono evidenziati in rosso.
Iniziamo con un paragrafo di geopolitica.
0) LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA TURCHIA:
La Turchia, a causa della sua posizione geografica, è una cerniera tra mondo dell'Europa Occidentale e Medio Oriente.
Il suo partito "Giustizia e Sviluppo" è fondato sull'Islam politico che, come in altri paesi del Medio Oriente, controlla gli apparati statali.
La Turchia non potrà entrare nell'Unione Europea finché non avrà uno spirito democratico pienamente fondato sulla libertà.
Erdogan vuole rifondare l'Impero Ottomano, per questo ha interessi contrapposti con l'Iran, la Siria e l'Iraq. Attualmente supporta i Palestinesi per la fratellanza musulmana che in realtà non è mai esistita e per indebolire Israele.
Erdogan ha un controllo quasi assoluto del territorio che governa ed è nella NATO; d'altronde, se lo si scacciasse da questa alleanza militare sarebbe peggio perché forse potrebbe attuare il passo per divenire una dittatura a tutti gli effetti. Poi, come si è visto alle ultime elezioni, più o meno metà della popolazione turca non è favorevole al suo governo e quindi questi come potrebbero reagire nell'eventualità in cui l'Occidente respingesse la Turchia dalla NATO?
Con la Russia il rapporto è ambiguo perché Erdogan ha intrattenuto rapporti commerciali con l'Ucraina inviando i droni all'esercito ucraino mentre con la Russia ha interessi contrapposti nell'ex Nagorno Karaback (regione nell'altopiano armeno, nel Caucaso meridionale).
Tuttavia ha mantenuto rapporti con la Federazione Russa sul fronte energetico.
La sua è la politica "dei due forni".
1) BIOGRAFIA (sintetizzata per punti):
-Nazim Hikmet nasce a Salonicco nel 1902. E' figlio di una famiglia musulmana praticante. Il padre, Bey Hikmet, è un diplomatico e la madre è una pittrice di origini polacche.
-Durante la guerra di indipendenza turca aderisce al Partito Nazionalista di Ataturk.
-Nel 1921 il giovane Hikmet, una volta approdato a Mosca per motivi politici, prende parte al movimento sovietico, si iscrive alla facoltà di Sociologia e si laurea.
-Nel 1928 il poeta rientra in Turchia, fa stampare il primo libro di poesie e appoggia il Partito Comunista turco. Un anno dopo viene arrestato a causa delle sue posizioni politiche e condannato a 28 anni di carcere.
-Durante il periodo di detenzione compone, è vero, poemi e poesie, ma viene colpito da infarto per la prima volta.
-Nel 1935 Nazim Hikmet esce dalla prigione a causa di un'amnistia e contrae matrimonio.
-Il 1938 è un annus terribilis per questo poeta: divorzia e un suo poema, ritenuto colpevole di incitare i marinai alla rivolta contro il regime autoritario, viene considerato sovversivo. Altre sue poesie sono ritenute lesive per l'onore dell'esercito turco. Quindi viene arrestato per la seconda volta e, durante il secondo conflitto mondiale, viene colpito per la seconda volta da infarto.
-Una commissione internazionale sostenuta da Tristan Tzara, Picasso, Sartre e Neruda riesce ad ottenere la scarcerazione di Hikmet nel 1950.
-Una volta uscito di prigione si sposa con Munevver Andac, traduttrice in lingua polacca e francese. Da lei ha un figlio. Ma la polizia turca gli attenta la vita per due volte a Istanbul. Per questo motivo espatria e si trasferisce nei territori dell'Unione Sovietica.
-Viaggia molto e, nel 1959, diviene cittadino polacco.
- Muore a Mosca nel 1963 dopo un infarto.
2) BREVE ELENCO DELLE OPERE PRINCIPALI DI HIKMET:
1) "Paesaggi umani", poema.
2) "Poesie d'amore", raccolta di poesie.
3) "La città che ha perduto la voce", raccolta di poesie.
4) "Tartufo", opera teatrale.
5) "Telegramma notturno", raccolta di poesie.
6) "La spada di Damocle", opera teatrale.
7) "Da quattro carceri", poema.
8) "L'uomo dimenticato", opera teatrale.
9) "Ma è poi esistito Ivan Ivanovic?", opera teatrale.
3) COMPONIMENTI DA NOI SCELTI E TRATTI DA "POESIE D'AMORE":
Prima di riportare alcuni testi corredati dai nostri commenti, vorrei ricopiare il giudizio complessivo che Matthias dà alla poetica di Hikmet:
Le poesie di Hikmet sono semplici con situazioni autobiografiche e reali. Anche se i contenuti di diverse poesie fanno riferimento al periodo trascorso in carcere, alle torture subite da amici, ai suoi problemi di salute, alla sua difficilissima condizione di dissidente politico e alla fugacità del tempo, lo stile e le immagini risultano dolci, piene di calore umano.
Alcune espressioni poetiche nascono da emozioni positive legate o all'amore per una donna o alla meraviglia per i paesaggi naturali.
4) "IL PIU' BELLO DEI MARI":
Indubbiamente è un poesia "solare".
Mi piacciono molto quei primi due versi: il più bello dei mari /è quello che non navigammo, perché sembra che il mare alluda ad esperienze condivise di coppia, esperienze che Hikmet e Munevver, la sua nuova amata, non hanno ancora avuto modo di sperimentare.
Sia l'anafora "il più bello/i più belli di..." sia la correlazione "non...ancora" racchiudono le aspettative di una futura vita di coppia.
5) "HO SOGNATO DELLA MIA BELLA":
Ho sognato della mia bella
m'è apparsa sopra i rami
passava come la luna
tra una nuvole e l'altra
andava e io la seguivo
mi fermavo e lei si fermava
la guardavo e lei mi guardava
e tutto è finito qui.
E' una poesia del 1947. Hikmet è quindi in carcere e la donna amata è una sorta di sogno-apparizione prodotto da nostalgia e lontananza.
E' interessante accorgersi che la donna amata da Hikmet è paragonata alla luna, elemento femminile che, sin dalle civiltà più antiche, è considerato legato alla ciclicità della fisiologia femminile. Nella mitologia greca tra l'altro Selene, la luna, era una divinità.
6) "BENVENUTA, DONNA MIA!"
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
certo sei stanca
come potrò lavarti i piedi
non ho acqua di rose né catino d’argento
certo avrai sete
non ho una bevanda fresca da offrirti
certo avrai fame
e io non posso apparecchiare
una tavola con lino candido
la mia stanza è povera e prigioniera
come il nostro paese.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
hai posato il piede nella mia cella
e il cemento è divenuto prato
hai riso
e rose hanno fiorito le sbarre
hai pianto
e le perle sono rotolate sulle mie palme
ricca come il mio cuore
cara come la libertà
è adesso questa prigione.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
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Riporto una parte di una strofa:
hai posato il piede nella mia cella
e il cemento è divenuto prato
hai riso
e rose hanno fiorito le sbarre
la luce che si muove al secondo piano
è una stella rimasta lassù
sono sceso senza rumore
per la scala
sono andato attraverso il giardino
fino al bosco di faggi
nella freschezza calma di quest'alba
negli alberi la tenerezza
di una giovane madre
e a passi lenti sul ponte di pietra
la partenza.
Il cavaliere dell’eterna gioventù
seguì, verso la cinquantina,
la legge che batteva nel suo cuore.
Partì un bel mattino di luglio
per conquistare il bello, il vero, il giusto.
Davanti a lui c’era il mondo
coi suoi giganti assurdi e abietti
sotto di lui Ronzinante
triste ed eroico.
Lo so
quando si è presi da questa passione
e il cuore ha un peso rispettabile
non c’è niente da fare, Don Chisciotte,
niente da fare
è necessario battersi
contro i mulini a vento.
Hai ragione tu, Dulcinea
è la donna più bella del mondo
certo
bisognava gridarlo in faccia
ai bottegai
certo
dovevano buttartisi addosso
e coprirti di botte
ma tu sei il cavaliere invincibile degli assetati tu continuerai a vivere come una fiamma nel tuo pesante guscio di ferro e Dulcinea sarà ogni giorno più bella. Partì un bel mattino di luglio/per conquistare il bello, il vero, il giusto.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
non ha legato i barattoli alla coda dei gatti
né imprigionato gli scarafaggi
nelle scatole di fiammiferi
non ha distrutto le case
delle formiche.
E' diventato grande.
E vedete il male che gli hanno fatto.
Quando è morto, ero al suo capezzale
e mi ha detto: leggimi una poesia
che canti il sole e il mare
le officine atomiche la luna artificiale
che canti la grandezza dell'uomo.