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1 marzo 2024

"Il richiamo della foresta", J. London:

Alla fine degli anni Novanta, quando io ero invece nel pieno della scuola dell'infanzia, per gli adolescenti dell'epoca (ovvero, per gli attuali quarantenni) andava in onda una serie televisiva animata, creata e prodotta negli Stati Uniti, intitolata "Daria", proprio come la protagonista adolescente.

Sono riuscita, nella ormai lontanissima estate 2011, a recuperare in streaming gratuito molti degli episodi di questa serie tv con il film, che ha sempre Daria per protagonista "Is it Fall yet?".

Daria Morgendorffer, pur con tutti i suoi limiti quali sarcasmo, eccessiva serietà, alcuni commenti cinici sulle sue coetanee, è l'emblema dell'adolescente gifted. Daria è anticonformista, critica, altamente intelligente, onesta, decisamente più matura rispetto alle sue coetanee. Tra lei e loro c'è un abisso, per questo si ritrova isolata e incompresa. 
Ad ogni modo, nel corso della serie, tra i 16 e i 18 anni Daria avrà modo di migliorare i suoi aspetti negativi anche grazie alla relazione con Tom.

So cosa vi starete chiedendo: per quale oscuro motivo la figura di Daria dovrebbe avere legami con Il richiamo della foresta di Jack London?

Daria Morgendorffer è molto stimata dal professor O'Neill, docente di letteratura anglo-americana che, durante una lezione, cita questo breve romanzo di Jack London dandone un giudizio molto positivo e assegnando ai suoi studenti alcuni brani da leggere a casa.

Devo dirvi la verità... per gli americani questo sarà anche un gran romanzo, più o meno come "Il fu Mattia Pascal" per noi, ma me invece non è piaciuto molto.

Praticamente è la storia di Zanna Bianca al contrario. 

TRAMA:

All'inizio del romanzo Buck è un cane domestico che vive in California in un'immensa tenuta il cui proprietario è il giudice Miller.

Buck è figlio di un San Bernardo e di un pastore scozzese femmina.

Ha quattro anni quando viene rapito da Manuel, l'aiuto giardiniere, che lo vende a uomini crudeli i quali, dopo diversi maltrattamenti, faranno di lui un cane da slitta.

Siamo negli ultimi anni del XIX° secolo, periodo che ha comportato il clou della corsa all'oro nel Klondike e, conseguentemente, l'aumento della richiesta di cani da slitta.

Gli istinti brutali di Buck si risvegliano proprio attraverso la dura e terribile conoscenza della "legge del bastone", praticata quotidianamente da chi pretende di addestrarlo.

A metà romanzo Buck arriva ad uccidere Spitz, il cane rivale che guida la muta dei due indiani Francois e Perrault.

Da quando si trova nelle terre del nord, Buck continua ad essere ceduto e rivenduto, ovvero, continua a cambiare padroni. 

Ad ogni modo, il padrone peggiore risulta essere Hal, un giovane sprovveduto cercatore d'oro giunto al nord con la sorella e il cognato.

Ecco quel che scrive l'autore a proposito di Hal, la sorella Mercedes e il cognato Charles:

Buck intuiva vagamente che non si poteva fare affidamento sui due uomini e sulla donna: non sapevano fare niente e con il passare dei giorni apparve chiaro che non potevano imparare. Erano maldestri in ogni cosa, senza ordine né disciplina. Impiegavano metà notte a piantare malamente il campo e quasi mezza mattinata a disfarlo e a caricare la slitta, e lo facevano talmente male che per il resto del giorno dovevano continuamente fermarsi per rimettere a posto il carico.

Quando Buck, dal momento che rifiuta di obbedire ad un ordine di Hal, sta per essere massacrato da quest'ultimo, arriva John Thornton a difenderlo e quindi a salvargli la vita.

John si rivela molto presto un padrone buono e Buck lo salva più di una volta da situazioni pericolose.

Tuttavia, in Buck si fa sempre più forte il "richiamo della foresta"... finché non vi si addentra e non incontra altri lupi con i quali impara rapidamente a convivere dopo la morte violenta di John Thornton.

LA NATURA DEL NORD: 

La storia qui proposta da Jack London è cruenta e cupa. 

L'unica cosa che ho apprezzato molto di questo libro sono state le descrizioni dettagliate e suggestive della natura, come questa:

Era una bella primavera, ma né i cani né gli uomini se ne accorgevano. Ogni giorno il sole sorgeva più presto e tramontava più tardi: albeggiava alle tre del mattino e il crepuscolo indugiava fino alle nove di sera. La lunga giornata era tutta uno scintillio di sole: il silenzio spettrale dell'inverno aveva ceduto il posto al grande mormorio primaverile della vita che si ridesta. Quel mormorio saliva da tutta la terra, piena di gioia di vivere, dalle cose che si rianimavano dopo essere state come morte e immobili nei lunghi mesi di gelo. La linfa saliva nei tronchi dei pini. I salici e i pioppi tremuli si coprivano di teneri germogli: cespugli e rampicanti si rivestivano di nuovi abiti verdi.

BUCK VS ZANNA BIANCA:

Elenco in questo paragrafo alcune somiglianze e differenze tra queste due opere di London.

-In Zanna Bianca, alla fine della storia, il cane-lupo protagonista vive nella tenuta del giudice Scott in California. Nel Richiamo della foresta,  nell'incipit il cagnone Buck vive nella tenuta del giudice Miller, sempre in California.

-In entrambi i romanzi di London gli Indiani d'America non fanno una gran figura: facilmente corruttibili, appaiono molto più attenti agli affari economici che non al rispetto per gli animali, trattati male e come se non provassero dolore.

-In Zanna Bianca Scott è un buon padrone, di conseguenza, nel Richiamo della foresta, John Thornton risulta un buon padrone.

-In Zanna Bianca, è Beauty Smith il padrone più crudele che tenta di massacrare di botte il cane-lupo dopo che quest'ultimo ha perso un combattimento contro un feroce bulldozer. 

-Nel Richiamo della foresta, Hal non fa mai combattere Buck, tuttavia si rivela un giovane capriccioso, prepotente e totalmente inetto allo stile di vita del nord. Una mattina, quando Buck si rifiuta di riprendere a condurre la slitta, lo picchia brutalmente. 

In entrambi i casi i due animali vengono salvati da persone che si riveleranno dei buoni padroni.


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